I demagoghi | Page 3

Cesare Monteverde
lavorare panieri
di giunchi e colle orecchie a sentire le gravi e spaventose storie cavate
dalla non mai abbastanza lodata opera del 1300--Lo specchio della vera
penitenza--, ove i morti fanno cose da strabiliare, i diavoli ne fanno da
rabbrividire; i buoni cristiani hanno una paura che non può descriversi,
paura salutare che giova moltissimo all'anima loro, mercè la quale,

invece di rubare il terzo del raccolto al padrone, si contentano di
pigliarne un sesto, un ottavo, un dodicesimo puranco, a seconda
dell'impressione di quella paura, eccellente antidoto che l'ottimo paroco
di quelle colline è in dovere di eccitare negli animi dei suoi popolani,
che hanno le mani ben provviste di unghie e le gambe assai sottili. Don
Antonio (il buon pastore di Sambuca), a forza di raccontare per
quarant'anni di parochiale esercizio terribili apparizioni di dannati,
aveva finito per crederci anche lui. E quasi che la fortuna lo avesse
favorito in proposito, nello stesso circondario della sua parochia, infra
le selve e i dirupi fiancheggianti il torrente Ugione, esistevano due
profonde cavità, appellate l'Inferno e l'Infernino, dai contorni delle
quali (per usare il termine del paese) fuggivano bestie e cristiani, e
qualche temerario che aveva voluto sincerarsi da spirito forte aveva
pagato ben cara la sua audacia. E fra le altre verità ad un Tonio
Baggiani un asino era scappato; Tonio voleva acchiapparlo, ma
l'animale non si era lasciato pigliare; e finalmente caduto nella voragine,
da quella era uscito un suono terribile come di mille trombe e una
fiamma che aveva abbruciate le vesti, cosicchè il povero Baggiani era
morto dopo un'umile confessione de' suoi peccati.
Altra volta, una chioccia coi pulcini d'oro si era avanzata in quelle
sponde, e i tre contadini che ebbero la disgrazia di vederla acciecarono
e morirono fra gli spasimi. In altra epoca due Inglesi (gente luterana, ci
s'intende) avevano voluto misurare gli abissi e, dopo avervi calato ben
due mila braccia di fune, non avevano potuto toccare il fondo, e
ritornati ai loro paesi, si erano convertiti e morirono da buoni cristiani.
Il giovane Marco aveva portato alla milizia i ricordi di tante verità; se le
teneva presenti nel far gli esercizi, se le sognava e le raccontava ai
camerati nello spazzare la caserma, e gli giovavano nell'adempimento
de' suoi militari doveri.
Giudicherà ognuno della sua sorpresa e del suo timore quando, poche
ore prima di entrare in fazione sulla piattaforma della fortezza vecchia,
uno de' suoi compagni gli aveva detto:
--Marco, stasera si monta la guardia in luogo assai pericoloso.

--Come? aveva risposto Marco, e che cosa vi è?
--Oh! l'altro aveva soggiunto, si dice che dal mare, ove il fondo è molto
basso, il quale lambe le mura del forte, qualche volta si veda uscire un
enorme caprone.
--Un caprone?
--Precisamente un caprone, che, invece di due, ha quattro corna.--
--Non ne ho mai veduti caproni a quattro corna, e sì che ho fatto anche
il pastore, aveva replicato Marco.
--Eh! lo credo disse l'altro, ma il caprone di cui ti parlo dev'essere il
diavolo in persona.
--Il diavolo? rispose Marco; che viene a fare il diavolo nelle vicinanze
della fortezza vecchia?
--Caro Marco, che cosa venga a fare il diavolo in questi luoghi non te lo
so dire, perchè, come ben puoi credere, il diavolo non rende conto ad
alcuno dei suoi passi e delle sue volontà; ma non importa, io suppongo
che egli ci abbia degl'interessi: per esempio, al tempo dei Francesi,
sulla piattaforma vennero fucilati dei disertori; e poi non siamo vicini
alla Venezia nuova? Non sai che gentaccia vi sta? Gentaccia
senz'anima, che bestemmia, giuoca, ruba e fa delle infamità di ogni
genere: il diavolo ci fa bene i fatti suoi.
--Ma tu lo hai veduto mai questo caprone?
--Io no...., ma l'hanno veduto tanti che non si può mettere in dubbio.
--E non son morti quelli che l'hanno veduto?
--No...., ma allo spedale ci sono stati lungo tempo.
--Poveretti! aveva esclamato Marco. Io però non mi scordo del mio
rosarino e mi propongo di consumare la mia ora di sentinella con dire
tanti De profundis.

--Farai bene, rispose l'altro; questo è il miglior modo di liberarsi
dall'orribile apparizione.--
Intanto venne per Marco l'ora di entrare in fazione; uscito dal guardiolo
e preso il fucile e le cartucce, era salito (figuratevi con che cuore) sulla
piattaforma.
Il soldato da cui fu preceduto nella guardia era quello stesso che aveva
fatto il racconto a Marco: onde questi, nel ricevere la parola d'ordine,
gli aveva susurrato all'orecchio:--
--Ma il caprone ci è proprio?... non ci credo.--
Noi abbiamo sentito l'assicurazione che gli fece l'altro.
--Ah! mormorò Marco quando fu solo (e si mise a passeggiare sulla
piattaforma), brutto mestiere è quello del soldato: quel numero sei mi
ha proprio rovinato. Quattro quattrini di paga al giorno (non servono
per il vino), le
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