Galatea | Page 7

Anton Giulio Barrili
a vedere; ride, arricciando con atto strano il
labbro superiore e mostrandomi tutti i suoi denti, corti, serrati, sani e
bianchissimi. S'intende che ride con me e con altri pochi a cui vuol
bene; sa ringhiare, per contro, e ringhia volentieri a molti, specie agli
altri cani, volendo battaglia con tutti.
--Buci, che cosa sono queste scenate?--gli ho detto io qualche
volta.--Non è da cani addentare il proprio simile, ricordatelo bene, è da
uomini. Voi siate buono, affabile, cortese, morigerato e virtuoso;
virtuoso sopra tutto, mi capite? La virtù, per vostra norma, ha sempre il
suo premio, qui, nella mia tasca di destra.--
Questi discorsi fanno sempre un certo effetto su lui. Penso che quel
cane sia capace d'una vera educazione. Il nome della virtù, sopra tutto,

gli fa drizzare quei suoi mozziconi d'orecchi. Gli occhietti rossi
ammiccano maliziosamente all'idea del premio serbato alla virtù sulla
terra; e ride, di quel suo riso muto, ma tanto espressivo, arricciando le
froge sulla chiostra dei denti. Povero Bucino! Ho dovuto rinunciare alla
sua educazione compiuta. Il suo padrone, un contadino del colle qui
presso, dice che glielo svio; perciò da otto giorni non mi faccio più
vedere da quella parte. Ma se non ci sono io a sviargli il suo cane, c'è
altri. Ah, questi benedetti villeggianti, che frucano da per tutto!
Oggi, per l'appunto, era andato sulle nove del mattino a fare la mia
solita passeggiata, con la solita fermatina oraziana al mio rivolo. "O
fonte di Bandusia, più lucente del vetro!" E letto un paio d'odi, m'ero
anche addormentato; non per colpa d'Orazio, ma dell'argine erboso, che
faceva gradevole invito. Dormivo nondimeno d'un sonno molto leggero,
perchè uno stormir di frasche bastò a risvegliarmi. Chi vedo? Lui,
proprio lui; Buci che mi scova, Buci che mi salta addosso, mi vuol
baciare, mi fiuta il premio della virtù nella tasca.... No, non calunniamo
quel povero Buci. È stato uno dei tanti suoi atti incomposti; e a quello
non si è fermato, non ha insistito su quello. Per oggi, sicuramente, egli
pensa coll'antico filosofo, che la virtù sia premio a sè stessa.
--Voi qui, Buci?--gli grido, destandomi in soprassalto.--Dormivo così
bene!--
Ma egli non era solo, e la mia frase fu rotta appena incominciata. Di
mezzo alla frappa delle carpinelle appariva una bianca figura; la
signorina Wilson, vestita alla Pamela, o giù di lì, colla sua gonna di
mussolina bianca a fiorellini, un gran fisciù incrociato intorno alla vita,
di mussolina, di tulle, o di garza, non so più bene, certo della medesima
stoffa del cappellino, assai largo di giro, chiuso serrato sotto il mento,
per modo da farle una candida aureola intorno alla faccia colorita.
Ah, ecco l'inglesina! dirai tu, giungendo a questo punto del mio
letterone. No, niente inglesina; il nome straniero è qui per trarti in
inganno. Si chiamava Wilson il babbo di lei, ora morto, ma nato in
Italia, dove i suoi erano venuti a stabilirsi per ragione di commercio; è
italiana la mamma, fiorentina per la pelle. Aggiungi che la signorina
non è bionda, anzi ha neri, ma proprio neri d'inchiostro, i capelli; che

non è vaporosa di forme, nè altrimenti preraffaellesca, come pare si
costumi laggiù. Di carnagione, per altro, doveva esser bianca; ma
oramai, dal gran vivere che fa sempre all'aperto, è cotta bruciata dal
sole. Mani e braccia sono egualmente abbronzite, non calzando mai
guanti. L'ombrellino lo porta solamente, io credo, per darsi alle mosche.
È, a dirti tutto in due parole, una mezza viragine. E lei e sua madre ho
conosciute due settimane fa, con la Berti e con altre signore, tutte
donne di sboccio; per istrada, si capisce, in un momento che non potevo
più cansare l'incontro, ed ho barattate quattro parole di complimento,
come s'usa in tutte le presentazioni. Non gridar dunque all'armi; niente
inglesina, e la strada polverosa ha portato via tutti gl'ideali. A quest'età,
poi, caro Filippo, vorrei vederlo io l'ideale che avesse il coraggio di
farsi avanti!
Ed anche oggi si barattarono quattro parole, mentre io, da buon
cavaliere forzato, l'accompagnavo fino al principio del paese. Tanto, il
mio sonno era rotto, e rotto l'incantesimo della mia pace nel verde.
Quel che è peggio, e non potrò mai consolarmene, è violato il mio
dolce segreto. Povera acqua ascosa, com'io volevo battezzarla! Ne
verranno, delle brigate, ne verranno a far chiasso da queste parti, specie
per il gran viale dei pioppi, che la signorina Wilson ha dichiarato un
prodigio.
Pazienza! cercherò dell'altro. E se non troverò dell'altro, me ne andrò. Il
diavolo si porti le fanciulle girandolone, e i cani riconoscenti!

IV.
Poscritto.... rimasto a casa.
15 luglio 18...
Strano incontro e bizzarra conversazione, con questa signorina Wilson.
Ben a ragione l'ho chiamata viragine. S'è fatta avanti arrossendo un
poco, anzi diciamo pur molto, se molto ce ne voleva per
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