quando questo ascoltava,
al buon Galvano la morte
indugiava.
47
Tutti li cavalier della ventura
vedere andavan quella turba magna.
Tosto elli corson, preson l'armadura,
e cavalcâro verso la campagna.
Di quella gente avevan gran paura,
che coverto era 'l piano e la
montagna.
Messer Galvan davanti dalle schiere
feridor lui vuoi
esser lo primiere.
48
Pulzella Gaia sua magna bandiera
in questa ora lá fece fermare.
Quando lá apparve la chiarita spera,
tutta la gente fe' meravigliare.
E lei si trasse fuori d'ogni schiera,
e fortemente prese a biastemare:
--O cavalier, cattivo e disliale,
che l'alto Iddio si ti metta in male!
49
O dislial, perché m'hai palesata?
Mala ventura a chi ti cinse spada!
La piú gentil donzella hai ingannata
che si trovasse per ogni contrada;
onde per te io sono imprigionata;
ben vo' morir, dappoi ch'ella
t'aggrada.
Mia madre mi dará prigion sí forte,
che meglio mi saría
aver la morte.--
50
E l'uno e l'altro sí forte piangía,
e intrambi duo sí si abbracciava.
Lo
re, tutta la corte li vedia,
di suo' bellezze si meravigliava.
E la
Pulzella Gaia in quella dia
dal buon Galvano sí s'accombiatava.
E
disse:--Amanza ti convien trovare:
piú non potra'mi veder né
parlare.--
51
Pulzella Gaia di qui fu partuta,
e ritornò alla savia Morgana.
Quando la madre allora l'ha veduta,
sí li disse:--Or donde vieni,
puttana?--
E po' in prigione lei l'ebbe mettuta
in una torre, ch'è tanto
sottana;
non vedea luce, sol, luna né stelle,
e stava in acqua fino alle
mammelle.
CANTARE SECONDO
52
Lo re Artú al cavalier parloe,
e disse:--Ahi, messer Galvan giocondo!
piú bella amanza tu ingannasti mòe,
ch'avesse cavalier di questo
mondo.
Piú lucente che stella questa foe,
le suo' bellezze non
trovavan fondo.
Tapino te! come fallato hai,
ch'alla tua vita piú non
la vedrai!
53
Messer Galvano allor prese a parlare.
Disse:--Signor, se Cristo mi
perdona,
non so in che parte me ne deggia andare
per ritrovar quella
gentil persona.
Mai barba né capelli vo' tagliare,
né su tovaglia non
mangerò adorna,
se non racquisto la speranza mia;
né tornerá qui la
persona mia.--
54
E, detto questo, elli s'accombiatava.
Di presente partí da Camellotto,
ed in lontane parte cavalcava;
dove andare, non sa lo baron dotto;
a molti di Morgana addomandava,
dov'ella stava a niuno era noto;
e chi in qua, e chi in lá dicia:
niuno sapeva qual'era la via.
55
Un giorno, cavalcando alla boscaglia,
messer Galvan fu arrivato a una
fonte,
lá dove un cavaliero armato a maglia
stava appoggiato, la
mano alla fronte;
quale a Galvano domandò bersaglia:
combatter
vuol con lui e darli onte.
Messer Galvan lo addimandò del nome.
--Breus mi chiamo. Or hai saputo il come.
56
Io vo cercando Tristan, Lancilotto,
messer Galvano e 'l buon Astor di
Mare,
Palamidès, Galasso tanto dotto,
Troiano e Lionel vorria
trovare;
messer Ivano e Artú di Camellotto,
e Lionbordo ancor per
tale affare;
e tutti li altri cavalieri erranti,
ché impiccar li vorria tutti
quanti.
57
Per forza o inganno li vorria tradire.--
Messer Galvan li disse:--I' ti
disfido!--
Al primo colpo lo fece giú ire,
questo Breusse, nato di
mal nido.
E poi li disse:--Ora t'abbi a pentire;
del mal volere i' per
ora t'affido.--
E in quel luogo abbattuto lo lasciava;
poi 'l buon
Galvano al suo cammino andava.
58
Sei mesi e piú elli ebbe cavalcato,
e di cercare non fa restagione;
e
ad un castello lui fúne arrivato;
giú da cavallo dismontò il barone.
Su per la scala lui fúne montato,
e in quello luogo non vedea persone.
La tavola imbandita di vivanda
v'era, e di tutto che ragion
comanda.
59
Galvano a quella tavola s'ha posto:
quattro donzelle venner di
presente,
e avanti a lui apparir molto tosto,
e sí 'l servir molto
onoratamente.
Cento donzelle stavano in un chiostro;
piangevan
tutte molto duramente.
Messer Galvan cominciò a dimandare
perché facevan sí gran lamentare.
60
Onde le donne disson la cagione;
non si potean tener di lagrimare:
--Per la Pulzella Gaia ch'è in prigione,
e noi non la potemo giá aiutare.
Uno malvagio cavalier fellone
della sua gioi' l'have a manifestare.
Quei si noma Galvan, lo desliale;
che l'alto Dio lo metta sempre in
male!--
61
Messer Galvan li disse:--O damigella,
per quella cortesia fatto
m'avete,
sapessi ov'è la sua persona bella,
e chi è quei che in prigion
la vi tiene,
per vostro amore, o gentil donna snella,
io andria in qual
parte mi direte.--
Rispose la donzella:--Or te ne andrai
per tal
cammino, e sí la troverai.--
62
Allor messer Galvan montò a destriero,
e infin a mezzogiorno ha
cavalcato;
ad una ròcca c'ha intorno un verziero,
e dove è una
fontana, fu arrivato.
Una dama cavalca pel sentiero,
cento donzelle
li andavano a lato.
Messer Galvano, quando l'ha veduta,
la dama e
le donzelle sí saluta.
63
E quella dama, ch'era molto irata,
rispose a lui:--Deh, mal pos' tu
stare!
per la Pulzella, ch'è stata ingannata,
a' cavalier vo' mal, a non
fallare;
onde per voi ella è imprigionata.
Mai cavalier non voglio
salutare,
per amor di Galvan, lo misliale,
che l'alto Dio li dia
prigion mortale.--
64
Disse messer Galvan:--Che colpa aggio io,
se altri cavalier villania
fanno?--
Rispose:--Ciascun è malvagio e rio;
per lo suo amore,
quanti ne troviamo,
io giuro lialmente all'alto Iddio
che a tutti i
cavalier farò gran danno.
Per lo gran fallo di quel miscredente
ciascun di loro i' mangeria col dente.--
65
Messer Galvan rispose:--Che diraggio
a quello cavalier, s'io lo
trovasse?
Alcuno male io non li mostreraggio:
vorria che la su'
amanza racquistasse.
I'
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