fiera testa di walkiria. Questa truccatura assume un rilievo che contrasta e conturba profondamente nella bocca, bellissima e dolorosa. Vedova da molti anni, ha per amico il barone Tito Belcredi, che n�� lei n�� altri han mai preso sul serio, almeno in apparenza. Quel che Tito Belcredi �� poi in fondo per lei, lo sa bene lui solo, che perci�� pu�� ridere, se la sua amica ha bisogno di fingere di non saperlo; ridere sempre per rispondere alle risa che a suo carico le beffe della marchesa suscitano negli altri. Smilzo, precocemente grigio, un po' pi�� giovane di lei, ha una curiosa testa d'uccello. Sarebbe vivacissimo, se la sua duttile agilit�� (che lo fa spadaccino temutissimo) non fosse come inguainata in una sonnolenta pigrizia d'arabo, che si rivela nella strana voce un po' nasale e strascicata. Frida, la figliuola della marchesa, ha 19 anni. Intristita nell'ombra in cui la madre imperiosa e troppo vistosa la tiene, �� anche offesa, in quest'ombra, dalla facile maldicenza che quella provoca, non tanto pi�� a suo danno, ma a danno di lei. �� per�� gi�� per fortuna fidanzata al marchese Carlo Di Nolli: giovine rigido, molto indulgente verso gli altri, ma chiuso e fermo in quel poco che crede di poter essere e valere nel mondo; per quanto forse, in fondo, non lo sappia bene neanche lui stesso. ��, a ogni modo, costernato dalle tante responsabilit�� che crede gravino su lui; cos�� che gli altri s��, gli altri possano parlare, beati loro, e divertirsi; lui no, non perch�� non vorrebbe, ma perch�� proprio non pu��. Veste di strettissimo lutto per la recente morte della madre. Il dottor Dionisio Genoni ha una bella faccia svergognata e rubiconda da satiro; con occhi fuoruscenti, corta barbettina arguta, lucida come d'argento: belle maniere, quasi calvo. Entrano costernati, quasi paurosi, guardando la sala con curiosit�� (tranne il Di Nolli); e parlano dapprima a bassa voce.
Belcredi. Ah, magnifico! magnifico!
Dottore. Interessantissimo! Anche nelle cose il delirio che torna cos�� appunto! Magnifico, s�� s��, magnifico.
Donna Matilde (che ha cercato con gli occhi in giro il suo ritratto, scoprendolo e accostandosi). Ah, eccolo l��!
Mirandolo a giusta distanza, mentre insorgono in lei sentimenti diversi.
S�� s��... Oh, guarda... Dio mio...
chiama la figlia:
Frida, Frida... Guarda...
Frida. Ah, il tuo ritratto!
Donna Matilde. Ma no! Guarda! Non sono io: sei tu, l��!
Di Nolli. S��, �� vero? Ve lo dicevo io.
Donna Matilde. Ma non avrei mai creduto tanto!
Scotendosi come per un brivido alla schiena:
Dio, che senso!
Poi, guardando la figliola:
Ma come, Frida?
Se la stringe accanto, cingendole con un braccio la vita.
Vieni! Non ti vedi in me, tu, l��?
Frida. Mah! Io, veramente...
Donna Matilde. Non ti sembra? Ma come non ti sembra?
Voltandosi al Belcredi:
Guardate voi, Tito! Ditelo voi!
Belcredi (senza guardare). Ah, no, io non guardo! Per me, a priori, no!
Donna Matilde. Che stupido! Crede di farmi un complimento!
Rivolgendosi al dottor Genoni:
Dica, dica lei Dottore!
Dottore (fa per accostarsi).
Belcredi (con le spalle voltate, fingendo di richiamarlo di nascosto). Ps! No, dottore! Per carit��, non si presti!
Dottore (smarrito e sorridente). E perch�� non mi dovrei prestare?
Donna Matilde. Ma non gli dia retta! Venga! �� insoffribile!
Frida. Fa di professione lo scemo, non lo sa?
Belcredi (al Dottore, vedendolo andare). Si guardi i piedi, si guardi i piedi, dottore! i piedi!
Dottore (c.s.). I piedi? Perch��?
Belcredi. Ha le scarpe di ferro.
Dottore. Io?
Belcredi. Sissignore. E va incontro a quattro piedini di vetro.
Dottore (ridendo forte). Ma no! Mi pare che--dopo tutto--non ci sia da stupirsi che una figlia somigli alla madre...
Belcredi. Patatr��c! Ecco fatto!
Donna Matilde (esageratamente adirata, venendo incontro al Belcredi). Perch�� patatr��c? Che cos'��? Che cos'ha detto?
Dottore (candidamente). Non �� forse cosi?
Belcredi (rispondendo alla marchesa). Ha detto che non c'�� da stupirsi; mentre voi ne siete tanto stupita. E perch��, allora, scusate, se la cosa �� per voi adesso cos�� naturale?
Donna Matilde (ancora pi�� adirata). Sciocco! Sciocco! Appunto perch�� �� cos�� naturale! Perch�� non c'�� mica mia figlia, l��.
Indica la tela.
Quello �� il mio ritratto! E trovarci mia figlia, invece che me, m'ha stupito; e il mio stupore, vi prego di credere, �� stato sincero, e vi proibisco di metterlo in dubbio!
Dopo questa violenta sfuriata, un momento di silenzio impacciato in tutti.
Frida (piano, seccata). Dio mio, sempre cos��... Per ogni nonnulla, una discussione.
Belcredi (piano anche lui, quasi con la coda tra le gambe, in tono di scusa). Non ho messo in dubbio nulla, io. Ho notato che tu, fin da principio non hai condiviso lo stupore di tua madre; o, se di qualche cosa ti sei stupita, �� stato perch�� le sembrasse tanta la rassomiglianza tra te e quel ritratto.
Donna Matilde. Sfido! Perch�� lei non pu�� conoscersi in me com'ero alla sua et��; mentre io, l��, posso bene riconoscermi in lei com'�� adesso.
Dottore. Giustissimo! Perch�� un ritratto �� l�� sempre fisso in un attimo; lontano e senza ricordi per la marchesina; mentre tutto ci�� che esso pu�� ricordare alla signora Marchesa:
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