gratefully accepts contributions in money, time, scanning machines, OCR
software, public domain etexts, royalty free copyright licenses, and every other sort of
contribution you can think of. Money should be paid to "Project Gutenberg Association /
Carnegie-Mellon University".
*END*THE SMALL PRINT! FOR PUBLIC DOMAIN ETEXTS*Ver.04.29.93*END*
Dante's Divine Comedy marks the 1,000th Project Gutenberg Etext. We will be
presenting this work in a wide variety of formats, in both English and Italian, and in
translation by Longfellow, Cary and possibly more, to include HTML and/or the Italian
accents.
WE WOULD ***LOVE*** YOUR ASSISTANCE IN PROOFREADING THESE
FILES!
Right now we mostly need help with the Italian and Longfellow, I think we may have
enough proofers for a first run at the Cary.
We hope to have a decent versions of each one by August 31, 1997
Because these are preliminary versions, they are named xxxxx09.*
Also because they are so preliminary, I have not placed the names of the persons working
on the files in them as I take my complete repsponsibility for all errors that need to be
corrected. Credit will be completely given when we have the final version ready.
Michael S. Hart
July 31, 1997
The Italian files with no accents appear as follows:
La Divina Commedia di Dante in Italian, 7-bit text[0ddcd09x.xxx]1000 Divina
Commedia di Dante: Inferno, 7-bit Italian [1ddcd09x.xxx] 997 Divina Commedia di
Dante: Purgatorio 7-bit Italian[2ddcd09x.xxx] 998 Divina Commedia di Dante: Paradiso,
7-bit Italian [3ddcd09x.xxx] 999
followed by:
La Divina Commedia di Dante in Italian, 8-bit text[0ddc8xxx.xxx]1012 Divina
Commedia di Dante: Inferno [8-bit text] [1ddc8xxx.xxx]1009 Divina Commedia di Dante:
Purgatorio [8-bit text] [2ddc8xxx.xxx]1010 Divina Commedia di Dante: Paradiso [8-bit
text] [3ddc8xxx.xxx]1011
and
H. F. Cary's Translation of Dante, Entire Comedy [0ddccxxx.xxx]1008 H. F. Cary's
Translation of Dante, The Inferno [1ddccxxx.xxx]1005 H. F. Cary's Translation of Dante,
Puragtory [2ddccxxx.xxx]1006 H. F. Cary's Translation of Dante, Paradise
[3ddccxxx.xxx]1007
and
Longfellow's Translation of Dante, Entire Comedy [0ddclxxx.xxx]1004 Longfellow's
Translation of Dante, The Inferno [1ddclxxx.xxx]1001 Longfellow's Translation of Dante,
Purgatory [2ddclxxx.xxx]1002 Longfellow's Translation of Dante Paradise
[3ddclxxx.xxx]1003
in what I hope will be a timely manner.
Thank you so much for your cooperation and your patience.
This will be a LONG
month of preparation.
Michael S. Hart
[
[email protected]
]
Project Gutenberg
Executive Director
LA DIVINA COMMEDIA
di Dante Alighieri
PARADISO
Paradiso · Canto I
La gloria di colui che tutto move
per l’universo penetra, e risplende
in una parte più e
meno altrove.
Nel ciel che più de la sua luce prende
fu’ io, e vidi cose che ridire
né sa né può chi di
là sù discende;
perché appressando sé al suo disire,
nostro intelletto si profonda tanto,
che dietro la
memoria non può ire.
Veramente quant’ io del regno santo
ne la mia mente potei far tesoro,
sarà ora materia
del mio canto.
O buono Appollo, a l’ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a
dar l’amato alloro.
Infino a qui l’un giogo di Parnaso
assai mi fu; ma or con amendue
m’è uopo intrar ne
l’aringo rimaso.
Entra nel petto mio, e spira tue
sì come quando Marsïa traesti
de la vagina de le
membra sue.
O divina virtù, se mi ti presti
tanto che l’ombra del beato regno
segnata nel mio capo
io manifesti,
vedra’mi al piè del tuo diletto legno
venire, e coronarmi de le foglie
che la materia e
tu mi farai degno.
Sì rade volte, padre, se ne coglie
per trïunfare o cesare o poeta,
colpa e vergogna de
l’umane voglie,
che parturir letizia in su la lieta
delfica deïtà dovria la fronda
peneia, quando alcun di
sé asseta.
Poca favilla gran fiamma seconda:
forse di retro a me con miglior voci
si pregherà
perché Cirra risponda.
Surge ai mortali per diverse foci
la lucerna del mondo; ma da quella
che quattro
cerchi giugne con tre croci,
con miglior corso e con migliore stella
esce congiunta, e la mondana cera
più a suo
modo tempera e suggella.
Fatto avea di là mane e di qua sera
tal foce, e quasi tutto era là bianco
quello
emisperio, e l’altra parte nera,
quando Beatrice in sul sinistro fianco
vidi rivolta e riguardar nel sole:
aguglia sì non li
s’affisse unquanco.
E sì come secondo raggio suole
uscir del primo e risalire in suso,
pur come pelegrin
che tornar vuole,
così de l’atto suo, per li occhi infuso
ne l’imagine mia, il mio si fece,
e fissi li occhi al
sole oltre nostr’ uso.
Molto è licito là, che qui non lece
a le nostre virtù, mercé del loco
fatto per proprio de
l’umana spece.
Io nol soffersi molto, né sì poco,
ch’io nol vedessi sfavillar dintorno,
com’ ferro che
bogliente esce del foco;
e di sùbito parve giorno a giorno
essere aggiunto, come quei che puote
avesse il ciel
d’un altro sole addorno.
Beatrice tutta ne l’etterne rote
fissa con li occhi stava; e io in lei
le luci fissi, di là sù
rimote.
Nel suo aspetto tal dentro mi fei,
qual si fé Glauco nel gustar de l’erba
che ’l fé
consorto in mar de li altri dèi.
Trasumanar significar per verba
non si poria;