tre parti principali: i taurisci o montanari a settentrione, di qua e forse di lá del nuovo Tauro, cioè dell'Alpi nostre: i tusci od etrusci in mezzo: gli osci a mezzodí. E, fosser parte della medesima grande schiatta, o solamente compagni della medesima migrazione, par che insieme o poco appresso venissero i veneti, e stanziassero nei paesi detti poi Venezia ed Illiria.--Perchè poi da queste regioni si sparsero a settentrione molte genti, dette giá veneti, illirici, pannoni, sarmati, e poi tzechi, lechi e russi, ed ora comprese tutte sotto il nome di ?slavi?; e perché, s'io non m'inganno, alcuni segni di consanguineitá rimangono tra le lingue slave ed italiche; perciò io crederei comune pure alle due schiatte l'origine tirasena. Ma è semplice congettura.
2. Gli iberici.--Migrarono parimente nella penisola e nell'isole nostre, gli iberici e i kettim, kelti o celti; due popoli ch'io crederei staccati dalla famiglia de' iavani. Gli iberici (che nominiam cosí per non entrare in lunga discussione sul nome loro primitivo), giunti alla nostra penisola, si divisero; e gli iberi propriamente detti progredirono oltre alle bocche del Rodano ed alla penisola detta poi Iberia da essi, mentre gli altri rimasero da noi. Questi si suddivisero poi, nominandosi ligi o liguri all'occidente di nostra penisola sulle bocche del Rodano fin oltre i Pirenei, e probabilmente anche nell'isole di Corsica e di Sardegna; vituli, viteli od itali, in mezzo; siculi, siceli e sicani, nel mezzodí e nell'isola detta da essi Sicania e Sicilia; nella quale, come nell'altre isole, tutti questi si sovrapposero a' ciclopi, lestrigoni ed altre genti fenicie, camitiche o semitiche. Ma tutti questi iberici, par che fossero men numerosi che non i tirreni; e certo non occuparono definitamente se non la metá occidentale della penisola, sia che ne cacciassero i tirreni, o che si sovrapponessero ad essi e li signoreggiassero.
3. I celti-umbri.--Della migrazione celtica io crederei ch'ella si dividesse prima di giugnere a noi in due grandi fiumane, di lá e di qua dell'Alpi. La settentrionale risalí il Danubio, e stanziò intorno ad esso; finché spinta innanzi dai dod, toth, deudch, teutch o teutoni, passò il Reno ed occupò la gran regione detta da essi Celtica, da qualche gente di essi Gallia, e l'altra detta Britannia. La migrazione meridionale e minore dei celti-umbri entrò nella nostra penisola, e vi si sovrappose a' tirreni in tutta la parte orientale della nostra penisola dall'Alpi piú o meno fino al Metauro; onde ella fece una punta tra gli Appennini lungo l'Ombrone, fino al mar Tirreno. Ed essa pure vi si suddivise in tre: gl'isumbri od insubri sul Po; i vilumbri alla marina; gli olumbri tra l'Appennino. Né faccia specie questa divisione in tre, cosí costante tra' popoli italici: si ritrova in ben altri; in quasi tutti quelli del globo, principalmente nei giapetici.
4. Tempo, ordine di queste tre immigrazioni primarie [anni 2600 circa-1600 circa].--Tuttociò nel millenio dall'anno 2600 al 1600, approssimativamente. La prima di quest'epoche ci è data con gran probabilitá dal trovar incontrastabilmente popolate giá allora non soltanto l'Egitto e l'India piú vicine, ma anche la Cina piú discosta che non le terre nostre dalla culla comune; la seconda con piú certezza, dal trovar allora incontrastabili qui tutte tre le grandi schiatte e le suddivisioni accennate.--Piú dubbio può rimanere sull'ordine delle tre immigrazioni tirrena, iberica, umbra. Ma i tirreni si trovan dapertutto, gli iberici nella metá piú lontana dal punto d'arrivo, gli umbri piú vicini, e i tirreni sparsi, soggetti tra gl'iberici e gli umbri; ondeché par probabile l'ordine detto: venuti primi i tirreni; poi gl'iberici e gli umbri insieme, ovvero secondi gli iberici e terzi gli umbri. Ad ogni modo, queste tre immigrazioni precedettero senza dubbio le altre, si trovano stanziate quando avvennero l'altre, e si possono quindi dir primarie.
5. I pelasgi; immigrazioni secondarie [1600 c.-1150 c.].--Durante quel millenio [intorno al 1900] una serie d'immigrazioni marittime succedettersi in Grecia, e furono secondo ogni probabilitá principalmente di semiti. Venner cacciati probabilmente d'Egitto, di Palestina o Fenicia; e col nome di pelasgi o phalesgi, che in lor lingua suonava ?dispersi? o ?raminghi?, si sovrapposero colá ai ioni primitivi, occuparono e nomaron da essi Pelasgia la penisola meridionale, salirono alla media, ed in Tessaglia. Regnarono, guerreggiarono, sacerdotarono, incivilirono dapertutto. De' ioni vinti, parte migrarono probabilmente, e son forse quelli veduti; parte rimasero, o sudditi, o rifuggiti a' monti, e furono gli elisi o elleni. Ridiscesero questi, o si sollevarono guidati da Deucalione ed altri eroi; e, combattuta una lunga guerra d'indipendenza, di cui l'ultima gran fazione fu la distruzione della pelasgica Troia intorno al 1150, cacciarono dal suolo patrio gli stranieri pelasgi, ridotti cosí a nuovo errare.--I piú e principali di questi cacciati migrarono via via nella nostra penisola. La storia n'è chiara da molte tradizioni; precipuamente da quelle raccolte da Dionisio d'Alicarnasso, scrittore screditato giá da alcuni moderni, riposto in onore da
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