strillano; non importa.
S'indossa il costume di circostanza; abito grigio, colletto di tela, cravatta nera, cappellino sull'orecchio, borsellino sul fianco per la scheda, occhialino per sorvegliare le operazioni elettorali e via--per quel giorno vanno all'aria la messa, la passeggiata, l'appuntamento ed il resto. Nelle frazioni si odono cheti fruscii e frasi mormorate anzich�� dette; si respirano profumi finissimi; si veggono mani bianche, dalle dita affusolate, sospendersi un momento sull'urna; passano le teste bionde e le brune con un'aria dignitosa, composta e sfilano, sfilano, guardando il presidente--povero presidente, lo compatisco--, sorridendo al segretario, sbirciando le altre elettrici, ma con una serenit��, una calma invidiabile. Sono oramai persuase di aver esercitato con coscienza uno dei pi�� preziosi diritti della donna; sanno di aver compiuto una missione, non troppo bene quale, ma �� una missione. Aspettando l'esito, non si parla che di incidenti elettorali, di blocchi--anche di blocchi--, d'imbrogli sventati, di trame fallite--e la tal signora che aveva nella manica venti schede, e quelle altre che hanno preso d'assalto il seggio, e le impiegate telegrafiste che hanno votato compatte! Quando si arriva a sapere il risultato, allora succede la vera guerra: da una parte balli, canti, scampagnate, pranzi, brindisi--dall'altra svenimenti, convulsioni, emicranie, lagrime e disperazioni; poi inimicizie, giuramenti di vendetta, legami infranti, amori traditi ed i poveri uomini nei tormenti. Ed il Consiglio? Un Consiglio strano, eterogeneo, o troppo giovane o troppo vecchio, un po' cattolico, un po' libero pensatore, un poco biondo, un po' bruno......
Baie tutte queste: �� tempo, o signori, che la donna non sia pi�� manomessa, �� tempo che ella entri nei pubblici uffici, �� tempo che le si concedano quei sacrosanti diritti....
Dio! come si rider�� in novembre alla Camera!
IL TRIONFO DI LUL��.
Novella.
I.
Sofia non alzava gli occhi dal suo lavoro, e le sue dita leggere volavano su quella trina delicata. Invece Lul�� girava per la camera, spostava gli oggettini sulle mensole, apriva un tiretto per guardarvi dentro, distratta; era chiaro che essa voleva fare o dire qualche cosa, ma che il contegno serio della sorella maggiore la metteva in soggezione. Prov�� a canticchiare un po' di canzone, disse un verso di Dall'Ongaro; Sofia parve non aver inteso. Allora Lul��, che non peccava di molta pazienza, si decise ad affrontare la questione, e piantandosi davanti alla sorella, le chiese:
--Sofia, sai quello che mi ha detto mademoiselle Jeannette?
--Nulla di molto interessante, per certo.
--Ci siamo con una risposta secca e fredda, da far venire i brividi in estate! Dove prendete il vostro gelo, o mia agghiacciata sorella?
--Lul��, sei una vera bambina.
--Ecco dove v'ingannate, bisavola del mio cuore; io non sono una bambina, perch�� mi marito.
--Eh?!
--�� appunto quello che mi ha detto Jeannette.
--Che imbroglio! Io non capisco niente.
--Or ora, ti narrer�� tutto, come si dice nei drammi. Ci sar�� un racconto... ma Vostra Seriet�� mi presta tutta la sua attenzione?
--S��, s��, ma sbrigati.
--Il giorno delle corse al Campo di Marte, ecco il tempo ed il luogo. Tu non vi eri, tu che preferisci i tuoi eterni libri...
--Se divaghi sempre, non ti ascolto pi��.
--Devi ascoltarmi; questo segreto mi soffoca, mi uccide.
--Ricominci?
--Smetto, smetto. Dunque alle corse stavamo in prima fila sulla tribuna: viene Paolo Lovati e ci presenta un bel giovane, Roberto Montefranco. Soliti saluti e complimenti vaghi, essi trovano dei posti e siedono alle nostre spalle; scambiamo qualche parola, sino a che si ode il segnale della partenza dei cavalli. Ti ricordi che io proteggeva Gorgona, senza prevedere quanto essa mi sarebbe stata ingrata... basta, bisogner�� rassegnarsi anche all'ingratitudine delle bestie. Una nube di polvere fa scomparire i cavalli. ?La Gorgona vince!? esclamo io. ?No, dice sorridendo Montefranco, vince Lord Lavello.? Io m'indispettisco per la contraddizione, egli continua a sorridere ed a contraddirmi; facciamo una scommessa, una discrezione. Infine dopo mezz'ora di palpiti e di ansiet��, arrivo a sapere che la Gorgona �� una traditrice, che io ho perduto e che Montefranco ha guadagnato: figurati! Gli dico che voglio pagare subito subito, egli s'inchina e risponde che c'�� tempo; lo incontro a Chiaja, gli rivolgo un'occhiata che �� un'interrogazione; egli si contenta di salutare e sorridere in un modo misterioso. Cos�� al teatro, cos�� dappertutto; io vivo nella massima curiosit��: Roberto �� bello, ha ventisei anni... e stamane il signor Montefranco padre, mio futuro suocero, �� rimasto in conferenza due ore con la mamma!
--Oh!
--Segni di attenzione nel mio pubblico. La visita del pap�� l'ho saputa da Jeannette. Dunque il matrimonio �� fatto. Resta a stabilirsi una cosa di grave momento: quando andr�� dal Vice-Sindaco, avr�� un abito grigio o foglia morta? Porter�� il cappello con le sciarpe o senza?
--Come corri...
--Corro? Sicuro: non vi sono ostacoli. Con Roberto ci amiamo alla follia, i nostri degni genitori sono contenti...
--E tu sposeresti un uomo cos��?
--Che significa quel cos��? Vocabolo elastico.
--Senza conoscerlo, senza amarlo?...
--Ma io lo conosco, l'ho visto alle corse ed alla passeggiata! Io lo adoro! Ieri l'altro, non
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