Da Firenze a Digione | Page 4

Ettore Socci
E quando tornerò?... E se non tornassi più?.... Quante cose
saranno cambiate, nel primo caso.... chi mi compiangerà nel secondo?!..
Oh! In questi momenti si comprende l'eroismo di chi per una idea può
lasciare una madre!
--Livorno--Grida la guardia.
--Già.... a Livorno--Pensai tra me e me--Ed io che credeva di essermi
mosso da pochi minuti! Chi avevo avuto per compagni di viaggio? io
non me lo ricordo; probabilmente mi devono aver preso per matto.
Scendo e vado di corsa in via Grande, ove avevo l'appuntamento a
Livorno; il Consolato Francese doveva darci modo di pervenire
sicuramente a Marsiglia; chè la questura Livornese, diretta dal celebre
Bolis stava con tanto d'occhi sgranati, affinchè nessuno salisse sui
vapori francesi, importunando e viaggiatori, e marinari, e facchini di
porto, fino a tanto che questi non avessero dati schiarimenti più che
lampanti sull'esser loro, o sulle faccende che li facevano stare sul mare;
anche muniti di biglietto, si correva rischio di esser mandati e con
cattivo garbo, di dove si era venuti, e i passaporti non si volevano più
concedere ad alcuno.
Sicuro che gli amici avessero fatto le pratiche, che ci era stato
consigliato di fare, io sentii sollevarmi un gran peso dal cuore,
appenachè potei muovere un passo nella città; rincontrai quasi subito
gli altri, ma, ahimè qual delusione!.... Le loro ridenti fisonomie erano
diventate oscure; nessuno di loro osava indirizzare una parola al
compagno, e tutti mi accolsero con quella musoneria con cui i popoli
accolgono un re, dopo un manifesto del sindaco, che invita a rimettere
anche un tanto di tasca per le spese del ricevimento.
--Che ci è di nuovo?--Domandai con ansia, a quelli che mi avevano

fatto un cerchio all'intorno.
--Che ci è di nuovo?--Proferì con rabbia, il più secco e più
bisbetico--Perdio!.... Vieni al Consolato e vedrai.... E avrebbe a andar
benino, davvero!
--Andrà come doveva andare--Soggiunse un'altro--Quando alla testa ci
si vuol metter certa gente.... Quando si vuol proceder sempre con certa
maniera.... Già lo dicevo io... tutte le volte che ci siam fidati dei
Francesi si è fatto proprio un bel bollo.
--Ma insomma cosa ci è?... si parte?....
--Sì.... per Firenze, o per dir meglio per le Murate!
--Ma.... come?
--Vieni.... vieni con noi e ti si ripete, vedrai.
Non intendendo alcuna cosa, ma volendomi per lo meno sincerare su
una sventura, che non conoscevo e che ci minacciava, seguii colla coda
tra le gambe, i bravi ragazzi.
Arrivammo in due salti alla sede del Consolato; in faccia alla porta una
folla innumerevole di popolani chiassava, si agitava, gestiva; qualcuno,
senza far tanti discorsi, si era già messa la camicia rossa sotto la
giacchetta; un andare o venire, un rimescolarsi continuo, un'accalcarsi
intorno a qualche povera vittima che esciva dal portone, un vociar di
ragazzi che a capanelli osservavano la scena, e gridavano
incessantamente: Viva Garibaldi.... Per una spedizione fatta in tutta
segretezza il principio non poteva esser migliore!
--Ma che vi è dunque?--Domandai a un mio compagno.
--Il console non si fa vedere, il cancelliere, nuovo Pilato, dice che se ne
lava le mani, e tutta questa gente è rimasta come la celebre statua di
Tenete.
--E che abbiamo da fare?
--Va tu, che sai alla meglio bestemmiare un po' di francese, scongiura
quella gente a prendere una decisione; lo vedi meglio di me, qui, se non
si schizza tutti in domo Petri è un vero miracolo.
Con quale animo andassi, se lo può di leggieri immaginare il lettore;
chi ben comincia è alla metà dell'opera, dicevano i nostri nonni che non
era baggei, e cominciare peggio di noi, credo, sarebbe stata cosa
impossibile.
Mi feci annunziare al cancelliere, e poco dopo venivo introdotto.
Il cancelliere era un bel giovinetto; aveva una fisonomia distinta ed

aristocratica e mi accolse con tutta l'educazione possibile; pure sin da
bel principio mi avvidi, che la mia presenza gli riusciva incresciosa più
di quella di un creditore, e rimasi convinto che la camicia rossa non era
di certo una delle simpatie più sentite di quell'impiegato. Difatti il
nuovo governo della Repubblica Francese aveva lasciato al suo posto
tutti i vecchi funzionari, i quali in quel bailamme non sapendo a qual
Santo votarsi cercavano di restare in bilico, come meglio sapevano,
fermi però nella idea di non compromettersi; mettetete anche un po'
d'affezzione alla dinastia che aveva loro dato quel posto.... eppoi ditemi
se questa trascuraggine del governo repubblicano non ha dicerto
influito a che fosse sì scarso il numero degli Italiani, che mossi da
un'idea generosa, hanno pugnato e gloriosamente pugnato sui campi di
Francia.
--Capisco digià, perché viene.--Mi disse pel primo e facendomi segno
di sedere, il cancelliere--Con mio gran rincrescimento: però, sono
obbligato di dirle che non possiamo far niente per loro.
--Ma se a Firenze ci hanno inviato qui!....
--A Firenze hanno perduto certamente il cervello....
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