Compendio di Chimica Fisiologica | Page 7

A. Cominelli
gastrico si comportano con esso come con gli altri idrocarbonati. Non riduce gli ossidi metallici; in presenza dei fermenti può subire la fermentazione lattica.
Il succo enterico per azione sia dell'invertina, che dei fermenti figurati, sdoppia il saccarosio in glucosio e levulosio.
è bianco, cristallizzato in masse dure, solubili nell'acqua, non nell'alcool, nell'etere e negli oli essenziali.
In presenza degli alcali non s'annera.
Un miscuglio d'acido nitrico concentrato ed acido solforico trasforma lo zucchero in una sostanza esplosiva nitro-saccarosio.
Il Lattosio è lo zucchero del latte, trovasi in questo come secrezione specifica dalla glandula mammaria. Non è ben noto come si produca in questa epperò si crede abbia l'attributo di sostanza saccorogena un corpo proteide esistente nel latte. Trovasi nell'urina delle lattanti in caso di ristagno di latte, e del pari dopo l'ingestione di molto latte.
Lo zucchero di latte cristallizza in tavolette rombiche bianche solubili nell'acqua, insolubili nell'etere: devia a destra il piano della luce polarizzata. Può subire indirettamente la fermentazione alcoolica.
Direttamente subisce la fermentazione lattica cioè lo sdoppiamento in acido lattico ed anidride carbonica.
Il Koumis ed il Kefir son due bevande fatte con latte fermentato e che contengono in proporzioni diverse alcool, anidride carbonica ed acido lattico; questo ottenuto per fermentazione diretta, quello per fermentazione indiretta cioè preceduta dal mutarsi il lattosio in glucosio.
Son due bevande di gran valore ed i montanari del Caucaso ne usano come tonico eccellente.
Per riconoscere il lattosio si aggiunge al liquido di cui si sospetta una soluzione di acetato neutro di piombo; riscaldando, il liquido assume un colore giallo bruno che si fa rosso coll'aggiunta dell'ammoniaca.
Il mellitosio si trova abbondante nel miele, in molte specie di Eucaliptus australiane.
è sciropposo. Per azione dei saccarificanti si trasforma in maltosio e zucchero d'uva.
Non fermenta direttamente ma deve sdoppiarsi per fermentare in glucosio e levulosio. Il glucosio fermenta direttamente, il levulosio invece ha bisogno di cambiarsi in glucosio. Devia a sinistra i raggi polarizzati.
Si comporta come tutti i glucosidi coi loro reattivi pero non risponde alla seguente reazione di Krauze cui ben rispondono gli altri.
Si faccia una soluzione concentrata di bicromato di potassio e se ne versino pochi centimetri cubici nel liquido da esaminare, si riscaldi tutto e si aggiungano un tre o quattro gocce di acido solforico: il mellitosio non essendo riducente sull'acido cromico fatto libero dall'acido solforico non darà la colorazione verdastro chiaro che avrebbe data la presenza de gli altri gìucosidi.
§ 3.° _Acidi_--Diconsi acidi organici quei composti che nascono dalla sostituzione d'un gruppo carbossilico ad un atomo d'idrogeno di un idrocarburo saturo es:
CH_{3} da CH_{3}COOH. metano acido acetico
_Acido lattico_: di questo acido vi son quattro isomeri della formula C_{3}H_{6}O_{3} e sono: acido etilidenolattico, acido etilenolattico, acido sarcolattico, acido idracilico.
L'acido etilideno lattico è un liquido sciropposo, igroscopico, solubile nell'etere. Trovasi nel contenuto gastrico normalmente sia che si consideri come una secrezione specifica delle glandule gastriche sia che si creda origini dalle fermentazioni.
Il latte, dopo non molto tempo irrancidisce; questo tempo s'accelera tenendo il liquido all'aria e ad alta temperatura, pero non superiore ai 50°C. si fa lunghissimo se il latte si tiene ben chiuso ed al fresco.
Ciò pare che si possa spiegare ammettendo l'azione simultanea, nella fermentazione, dei fermenti e di un enzima proveniente al certo dalla glandula mammaria stessa: però questo non è ben dimostrato.
Il contenuto gastrico ne è relativamente più ricco nel termine del periodo di chimificazione.
Per riconoscerne la presenza e separarlo dall'acido cloridrico, si usa il metodo del coefficiente di partizione che consiste, come ho detto parlando dell'acido cloridrico, nell'aggiungere acqua ed etere. L'acqua tira a sé l'acido minerale, l'etere l'acido organico: separando questi due solventi, come è logico, trascineranno con loro i corpi in soluzione. Si svela la presenza dell'acido lattico versando nel liquido da esaminare una piccola quantità di percloruro di ferro: s'avrà un precipitato gialletto di lattato di ferro.
Si va più immuni da errori col reattivo di Uffelmann, che si prepara facendo una soluzione di 6 gocce di percloruro di ferro in 40 centimetri cubici di acqua distillata cui si aggiungono in ultimo 4 gocce d'acido fenico.
Una soluzione di carbonato di rame versata in un liquido contenente acido lattico, da una colorazione verde azzurrognola, per la formazione di lattato di rame.
In tutte le reazioni che si fanno per svelar la presenza dell'acido lattico, si badi a portar via precedentemente le albumine che potrebbero nascondere i precipitati: per separarle, basta riscaldare moderatamente e poi filtrare il liquido da esaminare.
Scaldando l'acido lattico con acido solforico si sviluppa ossido di carbonio, che si riconosce avvicinando un po' di ossido rameoso il quale è polvere di colore rosso vivo: l'ossido di carbonio lo riduce in rame ed anidride carbonica.
L'ossido di carbonio brucia con fiamma azzurra.
Evidentemente dalla presenza dell'ossido di carbonio si deduce la presenza dell'acido.
L'acido etilideno lattico è inattivo sui raggi polarizzati mentre l'acido etinolattico è destrogiro. Da sali il cui coefficiente di solubilità è maggiore di quello dei
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