messi in disparte.
TOMMY.
Mah. Pare proprio.
NENNELE.
Ti rincresce?
TOMMY.
Figurati.
NENNELE.
E ora stammi a sentire.
TOMMY.
A sentir che?
NENNELE.
Se ho imparato. Se so. Prendi.
Gli d�� un libro.
Segui cogli occhi senza interrogare. Comincia di qui. L'articolo.
TOMMY.
L'articolo! Tu studi di queste cose?
NENNELE.
Devo insegnarle, non le so.
TOMMY.
Non sai cos'��: l'articolo?
NENNELE.
Avanti, dimmelo tu.
TOMMY.
La, il.
NENNELE.
Sai che quelle parole sono degli articoli. Ma non mi sapresti dire l�� netto e spedito che cosa sia l'articolo. E ancora questo forse--ma l'avverbio, ma l'interiezione! Ah!
TOMMY.
Vediamo.
NENNELE.
L'articolo �� una paroletta che si pu�� declinare.
TOMMY.
Declinabile, dice.
NENNELE.
Ma non recito mica la lezione: non voglio andare alla lettera. Voglio essere sicura della cognizione. �� una parola che si pu�� declinare e che messa innanzi ad un nome indica, determina.... s��, insomma, indica se questo �� maschile o femminile, singolare o plurale. Per esempio, il pero e la mela. Il �� articolo di sesso maschile perch�� pero �� mascolino.
SCENA TERZA.
MASSIMO e detti.
MASSIMO entra dal fondo, depone un canestrino sulla prima seggiola, e rimane in ascolto non visto dai due.
NENNELE continuando.
E la �� articolo di sesso....
TOMMY.
Non si dice: sesso, si dice: genere. Sesso �� una parola di cattivo genere.
NENNELE.
Di genere femminile.
MASSIMO.
Cosa diavolo state facendo?
NENNELE.
Oh, eri l�� tu? Studio la grammatica per insegnare l'inglese.
MASSIMO.
Lo insegni in italiano?
NENNELE.
No. In francese.
MASSIMO.
E per insegnare l'inglese in francese, studi la grammatica italiana?
NENNELE.
Perch�� parlare so. Quel che mi manca, sono gli elementi. �� di sapere che siano quelle cose che sono eguali in tutte le lingue. Capisci?
MASSIMO.
No.
NENNELE.
Ho fatto una figura l'altro giorno! A quella lezione d'inglese che mi hai procurato tu: il figlio della vedova Rouillet.
MASSIMO.
Ci sei andata?
NENNELE.
Non mi pareva vero di guadagnarmi la vita.
MASSIMO.
La vita �� molto.
NENNELE.
Gi�� un luogo impossibile. La via, la casa, la scala, le stanze: il limbo dei santi padri. E lontano! Pioveva a rovescio. Laghi dapertutto. Buono che Tommy mi accompagnava.
MASSIMO.
Per bagnarvi in due.
NENNELE.
Ha preso una carrozza.
TOMMY.
Non dire queste cose a Massimo, gli fanno pena.
MASSIMO.
A me? Tutt'altro. Che ci stanno a fare le carrozze in piazza?
NENNELE.
Arrivo. Tommy mi saluta. Salgo le scale a tastoni. Avevo un batticuore! Suono. Viene la vedova in persona ad aprirmi.
MASSIMO.
Perch�� batti tanto su quel vedova? Non l'ha ammazzato lei suo marito.
NENNELE.
Quella �� la vedova tipo. Dalla nascita.
TOMMY con rimprovero esagerato.
Nennele! Una signora che ti paga!
MASSIMO lo guarda, poi a Nennele.
Andiamo avanti.
NENNELE.
La vedi.... scusa.... la signora, mi conduce in una specie di tinello dove ci mangiano, perch�� sapeva di cavoli, e mi squadra da capo a piedi.... con un'aria! Poi mi domanda la mia et��.
MASSIMO.
Ahi.
NENNELE.
Perch��?
MASSIMO.
Ti avevo fatta pi�� vecchia di quello che sei. La tua giovent�� poteva essere un impedimento.
NENNELE.
Bravo! Avvertimi! Per poco non s'�� litigato. Essa mi dava 26 anni, io picchiavo sui miei 22. Breve: chiama il figliuolo.
TOMMY.
L'orfano.
NENNELE.
Che ha nome Gastone. Un mostricciattolo moccicoso a sedici anni. E Gastone appare. Io stendo il mio Ollendorf sulla tavola e faccio per cominciare. E la madre si mette a sedere a canto al figliuolo e mi pianta gli occhi in faccia come per sconcertarmi. Io comincio a dire una proposizione in francese, la traduco in inglese e la faccio ripetere a Gastone. Ma quella! Quella voleva la grammatica, le regole, le definizioni. Una tortura. Ho misurato d'un tratto l'abisso della mia ignoranza. Sai cosa mi ha trattenuto dal fuggire? L'idea della scala buia, che non si pu�� scendere correndo. Non c'era altro che lasciarla dire e seguitare intrepida: il temperino del mio maestro, il cappello della zia, l'ombrello del mio vicino....
SCENA QUARTA.
Detti. 1.�� PITTORE, un vecchietto, capelli lunghi, aspetto di artista romantico; entra dal fondo non visto.
1.�� PITTORE, parlando quasi sillabato.
Perdono. L'ombrello della signora.
NENNELE.
Eh!?
Si volta stupita.
TOMMY id. id.
Il pittore!
Nennele scoppia in una risata e cos�� pure Tommy e Massimo.
1��. PITTORE.
Perdono. Ho sbagliato forse? Domando l'ombrello della signora.
NENNELE sempre ridendo.
L'ombrello di mamm�� vuol dire. Tommy.... stai stai, vado io a pigliarlo.
Via a destra.
TOMMY al pittore.
Scusi, il caso ha voluto che lei ripetesse entrando....
1.�� PITTORE.
Prego, prego, intendo. Ma la signora m'aveva mandato. C'�� il sole risplendente.
NENNELE torna coll'ombrello e lo d�� al pittore.
Eccolo.
1.�� PITTORE.
Signorina, la ringrazio. Signori.
Via.
SCENA QUINTA.
TOMMY, MASSIMO, NENNELE, poi MARTA e il GROOM.
MASSIMO.
Chi ��?
TOMMY.
�� uno dei pittori di mamm��. Un norvegese. Mamm�� ha scovato due pittori norvegesi al Circolo degli artisti e adesso lavorano insieme.
MASSIMO.
Allo stesso quadro?
TOMMY.
No, non sono cos�� discreti. Oh s��! Ne fanno tre dei quadri. Fanno insieme dal vero, copiano al Monte Bianco, ma ciascuno fa il suo. Non ti va?
MASSIMO.
Non me ne intendo.
TOMMY.
Hai l'aria di disapprovare. Mamm�� lo fa a scopo di lucro, sai. Oh sar�� una risorsa per la casa.
MASSIMO.
Li vende?
TOMMY.
Questo �� un altro discorso. Li venderebbe.
MASSIMO a Nennele.
Sicch�� quante lezioni hai dato?
NENNELE.
Una sola. Dovevo dar ieri la seconda, ma ho scritto che non mi sentivo bene.
TOMMY.
Di' pure che hai scritto per mio consiglio, anzi che ti ho dettato io la lettera. �� la verit��. Se Massimo disapprova, sappia almeno con chi pigliarsela.
MASSIMO.
Infatti Massimo disapprova. Ma non se la piglia con nessuno. Era da prevedere....
NENNELE.
Con gente cos�� inetta!
MASSIMO.
Vedi, non volevo proprio dir questo. Era
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