osservar meglio la ferita.
--Non è niente! Su! Un po' d'acqua fresca. Vieni qua. Lascia fare a me!... Dieci gocce di sangue.... Eh! Ohe cosa vuol dire non aver anche due occhi dalla parte di dietro!.... Non far lo spiritato!... Non è niente.... Ecco! L'acqua fresca è miracolosa! Ma non per berla.... Eh! eh!--
La sbornia gli era sparita a un tratto, ed egli voleva ridere, e rideva anche Cardello che si era lasciato far i bagnoli di acqua fresca senza opporsi, per paura che l'Orso peloso non lo trattasse peggio.
--Un po' di gonfiore! Nient'altro. Va' là; hai dura la cuticagna, Cardello, eh? eh?--
Lo accarezzava, un po' ruvidamente, sballottandolo di qua e di là per le spalle; voleva vederlo ridere a ogni costo. E all'ultimo, scorgendo che l'Orso peloso si mostrava buono, Cardello rise quasi suo malgrado, e, per far la pace, gli disse:
--Debbo andare a comprarvi il tabacco?--
L'Orso peloso volle dargli un segno della sua generosità, e gli mise in mano un soldo di più:
--Con questo ti comprerai un soldo di liquirizia.
* * *
Si mangiava bene però nel magazzino del burattinaio. Ogni sera il teatrino, com'egli lo chiamava, era affollato di spettatori; il sabato e la domenica, due infornate. Posti da cinque soldi, con seggiole, pei cavalieri: posti da tre soldi con panche, per la maestranza, posti da un soldo, in piedi, per la marmaglia. Non avevano altro svago in quel paesetto, e don Carmelo era molto bravo nell'arte sua. Repertorio svariatissimo: tutta la serie delle imprese dei Cavalieri della Tavola Rotonda, tutte le commedie e le farse dove Pulcinella, Tartaglia e Peppe-Nappa e Peppe-Nino facevano smascellare dalle risa.... Per ciò si mangiava bene a colazione e a desinare. Don Carmelo si dilettava anche di cucina, e Cardello ingrassava a vista d'occhio con quei piattoni colmi di spaghetti col pomodoro che egli stentava a finire, con certe fette di carne che non aveva mai viste neppur da lontano e col vino che don Carmelo lo costringeva a bere, dicendogli:
--Giù! Tracànnalo d'un fiato! Questo fa buon sangue.--
E buon sangue se ne faceva, anche troppo, lui. Certe sere Cardello si stupiva che al momento della rappresentazione don Carmelo riacquistasse, come per incanto, tutta la lucidezza di mente che occorreva e parlasse spedito.
Da otto giorni era preannunziato lo spettacolo: Vita e morte di Santa Genoeffa; e l'Orso peloso e sua moglie lavoravano a mettere in assetto i personaggi: a trasformare Colombina in Santa Genoeffa, Carlo Magno in Principe del Brabante, e altri pupi in gentiluomini di corte. Da otto giorni, Cardello si esercitava a far andare e venire dalle quinte di carta la cerva, personaggio importantissimo, che dava il latte ai due bambini nel bosco dove Santa Genoeffa viveva coperta di stracci, e a far muovere il macchinismo dell'ultimo atto, quando l'anima della santa doveva salire in cielo fra una gloria di angeli e di serafini, opera di don Carmelo, che la restaurava, incollando, dalla parte di dietro, pezzetti di cartone alle ali dei serafini sgualcite e alle nuvole strappate.
In quei giorni l'Orso peloso era intrattabile; ogni minima contrarietà lo faceva andare su le furie; e alla sua povera moglie eran toccati parecchi pugni e schiaffi, e a Cardello certi scapaccioni da farlo traballare su le gambe.
Quando l'Orso peloso andava a far la spesa, la povera donna si sfogava con Cardello.
--Se non fosse per questa creatura!
--E come vi siete maritata con lui che è tanto più vecchio di voi?--gli domandò una volta Cardello.
--è stata la mia disgrazia!
--Avete la febbre?
--Che importa! Se il Signore mi volesse! Ma prima dovrebbe far morire questa creaturina qui!--
La poverina batteva i denti:
--Sono già tre mesi che mi trascino con la quartana.
--Volete che chiami il medico, di nascosto di lui?
--E le medicine chi me le dà? La quartana se n'andrà da sè, com'è venuta.
--E se non se ne va?
--Me n'andrò io, e finirò di penare!--
Cardello prendeva in braccio la bambina che già aveva imparato a conoscerlo e gli sorrideva e gli stendeva le manine, bionda, rosea, mentre la sua mamma lavorava. Cardello le ripeteva:
--Dovreste parlare con la nonna, se volete che venga con voi.--
La vecchietta era venuta più volte a ringraziare il burattinaio per quel che faceva per suo nepote.
Due o tre volte egli l'avea trattenuta a desinare con loro, ma del progetto di condur via Cardello non le aveva mai fatto accenno. Da prima avea voluto convincersi dell'intelligenza e dell'abilità del ragazzo; poi, riuscita la prova, avea pensato che era meglio parlarne proprio il giorno avanti di partire.
Se la vecchia rispondeva di no....
--Non te la senti, di scappare?--avea egli domandato al ragazzo.--Tua nonna, va' là, mi sarà grata che le tolgo l'impaccio di pensare a te.--E Cardello aveva risposto serio serio:
--Vedremo!--
Vita e morte di santa Genoeffa doveva essere l'ultima rappresentazione. Quella sera però la folla fu così grande, anche perchè si sapeva che Cardello avrebbe fatto la sua parte,
Continue reading on your phone by scaning this QR Code
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.