le tue... perchè sono le tue; la discussione è un acrobatismo dell'ingegno, uno sforzo erculeo sul trapezio, sulla corda o sulla barra che non approda a nulla. Tu non sei padrone ora di pensare diversamente da quello che pensi; date le tue condizioni fisiche, dato l'equilibrio momentaneo delle tua facoltà, è fatale. Vuoi essere sicuro che questa tua idea d'ora è, non dirò la vera, ma quella che corrisponde esattamente al tuo temperamento?... Aspetta a domani, fra una settimana, fra un mese.
--E mi consigli?
--Di non risolvere nulla per ora.
--Impossibile... impossibile... impossibile. S'ha a finire; ieri dopo il desinare, bisticci, ieri l'altro idem; e indietro e indietro sempre bisticci e scene analoghe.... Le ho detto che oggi le avrei risposto ed oggi le risponderò.--
Leonardo aveva finito di vestirsi e si guardava intorno.
--Vacci subito,--disse Agenore,--spicciati, io ti aspetto qui....--
Leonardo non rispose, prese sbadatamente il cappello e lo tenne in mano facendolo girare.
--è una scena disgustosa,--disse alla fine lentamente,--non ci avevo pensato, mi sembrava facile ed è difficile; ci saranno lagrime, parole grosse... ho una natura così impressionabile; mi spiace veder piangere una donna.... Ernesta poi... a cui voglio bene.... Ah! mi viene un'idea; è la mattina delle idee... ma questa è eccellente.... Ecco, Agenore, ci vai tu da mia moglie, te le presenti, le sveli l'animo mio, la persuadi che io non ho alcun torto verso di lei, le spieghi bene le cose, la induci ad accettare la vita libera nel tetto coniugale.... ed in caso disperato....
--In caso disperato?
--Le dici che il suo codice non serve a nulla, che quando ella vorrà stare in città, io me ne andrò a viaggiare, e quando ella vorrà andare in campagna od ai bagni io starò in città.... così sarà liberata dalla mia odiosa presenza e non si faranno scandali. Ci vai?
--Ci vado.
--Ah tu sei il migliore degli uomini ed il migliore dei medici; mi hai tolto una montagna dallo stomaco; servigi come questo non si dimenticano.... conta sulla mia gratitudine... io corro perchè è la una e mezza; alle due mi aspettano al Cova. Fatti annunciare.... mia moglie non ti farà fare anticamera.--
E Leonardo, trasformato in volto dall'ottima idea che gli era venuta, uscì guardandosi intorno per paura di incontrarsi colla sposa; quando fu sul pianerottolo, si fregò le mani come uno scolaro e scese le scale a precipizio.
III.
Missione diplomatica.
Il dottor Agenore aveva accettato il difficile incarico con un po' di leggierezza. Ci pensava ora e diceva a sè stesso che se la discussione è inutile, la persuasione è impossibile, salvo in certi casi di felice rilassamento delle fibre. Finì con dirsi che po' poi non doveva fare un predicozzo, nè un'orazione, ma un'ambasciata pura e semplice.
E si fece annunciare alla signora.
La signora lo ricevette nella sua camera da letto, in veste da mattina, sdraiata sopra un divano, dandosi l'imperio e la disinvoltura dell'indolenza.
--Buon giorno, dottore,--disse la prima,--come sta?
--Bene,--rispose Agenore senza scomporsi,--e quanto a lei, cara signora, invece di domandarglielo me ne accerterò io stesso.--
Così dicendo, le si sedeva accanto e le pigliava il polso tra l'indice ed il pollice.
--Un po' agitato, ma abbastanza regolare; ella è in grado di ascoltare pacatamente quello che le devo dire.... Suo marito....
--Mio marito!... è dunque mandato da mio marito? E perchè non è venuto egli stesso?
--Era aspettato al Cova.
--Ah!
--Il mio amico Leonardo è dolente di non essere compreso, è sicuro di fare il suo dovere di buon marito, non sa darsi pace...--
Ernesta lo interruppe.
--E infine non sa che farsi di me....
--Non dice questo.
--Che cosa dice? Ha egli pensato, come ho pensato io, che questa vita è intollerabile? E che ha risoluto?--
Il dottor Agenore si vide così sbalzato dall'esordio alla perorazione, senza aver fatto un passo; prima di rispondere provò a puntellarsi.
--E ci ha ella proprio pensato? Ed è venuta per davvero alla conclusione che questa vita è intollerabile? Ed è certa di non aver avuto un po' di febbre, una momentanea irritazione nervosa? Perchè, cara signora, noi siamo povere creature avviluppate in una rete di nervi, mal difese da un'epidermide impressionabilissima, e anche quando i tessuti muscolare e connettivo sono sparsi coll'eguaglianza che fa le donne leggiadre come lei ed i temperamenti felici, non si sa mai quello che accade nei vasi; il sangue, la linfa, gli umori sono altrettanti nemici che noi alimentiamo, e quando ci pare di essere persuasi d'una cosa, siamo esposti a pentirci un'ora dopo.
--Nelle cose del raziocinio può essere, ma il cuore non si inganna mai.
--Il cuore! Ah! non mi parli del cuore, cara signora; bisogna averlo visto il cuore! è il più fallace di tutti gli organi. Quando io guardo un oggetto e lo trovo bello....--
Il dottore Agenore guardava l'epidermide vellutata della faccia di Ernesta.
--.... Allora sono press'a poco sicuro di non fare un giudizio falso; posso sbagliare, ma è difficile, è difficile.... così quando scevero una stonatura in un concerto,
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