Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori | Page 7

Jean Baptiste Bouvier
dubbio, non spetta ai confessori il decidere su ci�� che devono fare coloro a cui �� commessa la trattazione di pubblici e difficili affari come sarebbero i giudici, i magistrati, i comandanti d'escrcito, re, ministri, ecc.
Nel Trattato dei Contratti, t. 6, p. 316, IV ediz. alla parola Locazione, si discute se sia permesso appigionare locale alle meretrici.
ARTICOLO II.--Dello stupro.--Generalmente si chiama stupro ogni commercio carnale illecito. Perci�� nel lib. Levit, 21, 9 e nel n. 5, 13 si qualificano con tal nome tanto l'unione carnale illecita d'una figlia d'un sacerdote[2] quanto l'adulterio. Se poi l'unione avviene per violenza, allora �� per noi, un caso riservato, come riferisce Euchir. p. 7, e nel foro civile va soggetto alla pena della reclusione.
[2] Come ognun sa, ai tempi ai quali si riferiscono i Libri citati, i sacerdoti si ammogliavano, e potevano quindi aver leggittimamente dei figli.
Art. 332 Cod. pen. (Francese). ?Chiunque avr�� commesso il crimine di stupro o sar�� colpevole di qualsiasi altro attentato al pudore, consumato o tentato con violenza, contro individui dell'uno o dell'altro sesso sar�� punito colla reclusione.
?Se il crimine �� stato commesso sulla persona d'un fanciullo al disotto dell'et�� di 15 anni compiti, il colpevole subir�� la pena dei lavori forzati a tempo.?
Art. 353. ?La pena sar�� quella dei lavori forzati a vita, se i colpevoli appartengono alla categoria di coloro che hanno autorit�� sulla persona contro la quale hanno commesso l'attentato; se sono i suoi istitutori o i suoi servitori salariati; o se essi sono funzionari pubblici, o ministri d'un culto; o se il colpevole, chiunque sia, �� stato aiutato nel suo crimine da una o pi�� persone.?
Lo stupro--considerato come una colpa particolare--�� da molti definito come una violenza; e, meglio, da altri come illecita deflorazione d'una vergine.
Per vergine qui non s'intende gi�� una persona che non pecc�� mai contro la castit��, ma bens�� una persona che conserv�� l'interezza della carne, cio��, conserv�� intatto il segno materiale della verginit��. Tutti sanno quanta sia l'importanza che universalmente si d�� alla integrit�� della carne.
Egli �� certo che la violenta deflorazione d'una vergine, sia per l'oltraggio che si fa alla castit��, sia per la grave malizia e ingiustizia ch'essa implica, deve necessariamente essere precisata nella confessione. Qual �� infatti la giovane onesta che non preferirebbe perdere una grossa somma di danaro, piuttosto che essere stuprata?
Se mai accadesse che un uomo fosse a forza sverginato da femmine perdute, ci�� pure sarebbe uno stupro o qualche cosa simile, e dovrebbe essere con precisione dichiarato al confessionale. Ma siccome questo caso �� appena appena possibile, cos�� parleremo del solo stupro d'una fanciulla.
Col vocabolo violenza non si allude soltanto alla forza fisica, ma benanco alla forza morale, come il timore, la frode, le preghiere importune, le grandi promesse, le blandizie, i contatti voluttuosi, e tutto quanto secondo il giudizio d'un uomo astuto, pu�� far cadere una giovane inesperta in peccato.
I teologi hanno disparate opinioni sul quesito ?se lo stupro d'una vergine, liberamente consenziente a lasciarsi deflorare, sia uno speciale peccato di lussuria, distinto dalla semplice fornicazione.? Soto, Sanchez, Lessius, S. Liquori e parecchi altri dicono di no: essi asseriscono che �� un peccato di fornicazione, specificato in causa del disonore che ne deriva, e delle angoscie dei parenti, delle risse, dell'odio, dello scandalo ch'esso pu�� partorire.
I pi�� per�� fra i teologi, e tra questi S. Tommaso, S. Bonaventura, Sylvius, Collet, Billuart e Dens, dicono che questa fornicazione, a parer loro, contiene una malizia che si oppone alla castit�� in un modo tutto distinto e speciale; e comprovano il loro giudizio cos��:
1. Essa reca ingiuria ai parenti della fanciulla, l'incolumit�� della quale era affidata alla loro custodia;
2. La giovane evidentemente si espone al pericolo di non far pi�� un conveniente matrimonio, e pecca perci�� contro la prudenza;
3. ?Ella si mette sulla strada della prostituzione, dalla quale potevala tener lontana il timore di perdere il distintivo materiale della verginit��;? sono parole di San Tommaso, l. 2, q. 154, art. 6;
4. I peccati si specificano contrapponendoli alle virt�� contrarie; ora, la verginit�� �� una virt�� tutta speciale, ed �� un bene annesso specialmente a codesta virt�� la incolumit�� della carne: dunque, ecc., ecc.
Queste ultime ragioni non possono essere distrutte n�� dal consenso della giovane, n�� dal consenso dei di lei parenti; il che demolisce ogni ragione di fondamento nei sostenitori dell'altra opinione, che �� basata sopra questo assioma: Non s'ingiuria chi sa e vuole. Ma �� per�� allora necessario che ci sia in chi sa e vuole la facolt�� di rinunciare a un qualche cosa: ora, una zitella non ha menomamente la facolt�� di fare una rinuncia contraria alla propria verginit��. D'altra parte, il peccato del quale si tratta non si specifica gi�� per l'ingiuria o l'ingiustizia che ne risulta, ma bens�� per un disordine tutto particolare, cio��, che si oppone alla virt�� in un modo tutto proprio.
Dunque
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