(schernevole, con perfida grazia di caricata impudenza). La passione mia, se lei sapesse, signore! La passione mia... per lui!
Indicherà il Padre e farà quasi per abbracciarlo; ma scoppierà poi in una stridula risata.
Il padre (con scatto iroso). Tu statti a posto, per ora! E ti prego di non ridere così!
La figliastra. No? E allora mi permettano: benché orfana da appena due mesi, stiano a vedere lor signori come canto e come danzo!
Accennerà con malizia il ?Prends garde à Tchou-Thin-Tchou? di Dave Stamper ridotto a Fox-trot o One-Step lento da Francis Salabert: la prima strofa, accompagnandola con passo di danza.
Les chinois sont un peuple malin, De Shangai à Pekin, Ils ont mis des criteaux partout: Prenez garde à Tchou-Thin-Tchou!
Gli Attori, segnatamente i giovani, mentre ella canterà e ballerà, come attratti da un fascino strano, si moveranno verso lei e leveranno appena le mani quasi a ghermirla. Ella sfuggirà e, quando gli Attori scoppieranno in applausi, resterà, alla riprensione del Capocomico, come astratta e lontana.
Gli attori e le attrici (ridendo e applaudendo). Bene! Brava! Benissimo!
Il capocomico (irato). Silenzio! Si credono forse in un caffè-concerto?
Tirandosi un po' in disparte il Padre, con una certa costernazione:
Ma dica un po', è pazza?
Il padre. No, che pazza! è peggio!
La figliastra (subito accorrendo al Capocomico). Peggio! Peggio! Eh altro, signore! Peggio! Senta, per favore: ce lo faccia rappresentar subito, questo dramma, perché vedrà che a un certo punto, io--quando questo amorino qua
prenderà per mano la Bambina che se ne starà presso la Madre e la porterà davanti al Capocomico
--vede com'è bellina?
la prenderà in braccio e la bacerà
cara! cara!
La rimetterà a terra e aggiungerà, quasi senza volere, commossa:
ebbene, quando quest'amorino qua, Dio la toglierà d'improvviso a quella povera madre: e quest'imbecillino qua
spingerà avanti il Giovinetto, afferrandolo per una manina sgarbatamente
farà la più grossa delle corbellerie, proprio da quello stupido che è
lo ricaccerà con una spinta verso la Madre
--allora vedrà che io prenderò il volo! Sissignore! prenderò il volo! il volo! E non mi par l'ora, creda, non mi par l'ora! Perché, dopo quello che è avvenuto di molto intimo tra me e lui
indicherà il Padre con un orribile ammiccamento
non posso più vedermi in questa compagnia, ad assistere allo strazio di quella madre per quel tomo là
indicherà il Figlio
--lo guardi! lo guardi!--indifferente, gelido lui, perché è il figlio legittimo, lui! pieno di sprezzo per me, per quello là,
indicherà il Giovinetto
per quella creaturina; ché siamo bastardi--ha capito? bastardi.
Si avvicinerà alla Madre e l'abbraccerà.
E questa povera madre--lui--che è la madre comune di noi tutti--non la vuol riconoscere per madre anche sua--e la considera dall'alto in basso, lui, come madre soltanto di noi tre bastardi--vile!
Dirà tutto questo, rapidamente, con estrema eccitazione e arrivata al ?vile? finale, dopo aver gonfiato la voce sul ?bastardi?, lo pronunzierà piano, quasi sputandolo.
La madre (con infinita angoscia al Capocomico). Signore, in nome di queste due creaturine, la supplico...
si sentirà mancare e vacillerà
--oh Dio mio...
Il padre (accorrendo a sorreggerla con quasi tutti gli Attori sbalorditi e costernati). Per carità una sedia, una sedia a questa povera vedova!
Gli attori (accorrendo).--Ma è dunque vero?--Sviene davvero?
Il capocomico. Qua una sedia, subito!
Uno degli Attori offrirà una sedia; gli altri si faranno attorno premurosi. La Madre, seduta, cercherà d'impedire che il Padre le sollevi il velo che le nasconde la faccia.
Il padre. La guardi, signore, la guardi...
La madre. Ma no, Dio, smettila!
Il padre. Lasciati vedere!
Le solleverà il velo.
La madre (alzandosi e recandosi le mani al volto, disperatamente). Oh, signore, la supplico d'impedire a quest'uomo di ridurre a effetto il suo proposito, che per me è orribile!
Il capocomico (soprappreso, stordito). Ma io non capisco più dove siamo, né di che si tratti!
Al Padre:
Questa è la sua signora?
Il padre (subito). Sissignore, mia moglie!
Il capocomico. E com'è dunque vedova, se lei è vivo?
Gli Attori scaricheranno tutto il loro sbalordimento in una fragorosa risata.
Il padre (ferito, con aspro risentimento). Non ridano! Non ridano così, per carità! è appunto questo il suo dramma, signore. Ella ebbe un altro uomo. Un altro uomo che dovrebbe esser qui!
La madre (con un grido). No! No!
La figliastra. Per sua fortuna è morto: da due mesi, glie l'ho detto. Ne portiamo ancora il lutto, come vede.
Il padre. Ma non è qui, veda, non già perché sia morto. Non è qui perché--la guardi, signore, per favore, e lo comprenderà subito!--Il suo dramma non potè consistere nell'amore di due uomini, per cui ella, incapace, non poteva sentir nulla--altro, forse, che un po' di riconoscenza (non per me: per quello!)--Non è una donna, è una madre!--E il suo dramma--(potente, signore, potente!) consiste tutto, difatti, in questi quattro figli dei due uomini ch'ella ebbe.
La madre. Io, li ebbi? Hai il coraggio di dire che fui io ad averli, come se li avessi voluti? Fu lui, signore! Me lo diede lui, quell'altro, per forza! Mi costrinse, mi costrinse ad andar via con quello!
La figliastra (di scatto, indignata). Non
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