Ma non tanto, creda, per il fastidio, per l'afa--vera afa--che ne avevo io,
quanto per la pena--una pena angosciosa--che provavo per lei.
La madre. E mi mandò via!
Il padre. Ben provvista di tutto, a quell'uomo, sissignore,--per liberarla
di me!
La madre. E liberarsi lui!
Il padre. Sissignore, anch'io--lo ammetto! E n'è seguito un gran male.
Ma a fin di bene io lo feci... e più per lei che per me: lo giuro!
Incrocerà le braccia sul petto; poi, subito, rivolgendosi alla Madre:
Ti perdei mai d'occhio, dì, ti perdei mai d'occhio, finché colui non ti
portò via, da un giorno all'altro, a mia insaputa, in un altro paese,
scioccamente impressionato di quel mio interessamento puro, puro,
signore, creda, senza il minimo secondo fine. M'interessai con una
incredibile tenerezza della nuova famigliuola che le cresceva. Glielo
può attestare anche lei!
Indicherà la Figliastra.
La figliastra. Eh, altro! Piccina piccina, sa? con le treccine sulle spalle
e le mutandine più lunghe della gonna--piccina così--me lo vedevo
davanti al portone della scuola, quando ne uscivo. Veniva a vedermi
come crescevo.
Il padre. Questo è perfido! Infame!
La figliastra. No, perché?
Il padre. Infame! Infame!
Subito, concitatamente, al Capocomico, in tono di spiegazione:
La mia casa, signore, andata via lei,
indicherà la Madre
mi parve subito vuota. Era il mio incubo; ma me la riempiva! Solo, mi
ritrovai per le stanze come una mosca senza capo. Quello lì,
indicherà il Figlio
allevato fuori--non so--appena ritornato in casa, non mi parve più mio.
Mancata tra me e lui la madre, è cresciuto per sè, a parte, senza nessuna
relazione né affettiva né intellettuale con me. E allora (sarà strano,
signore, ma è così), io fui incuriosito prima, poi man mano attratto
verso la famigliuola di lei, sorta per opera mia: il pensiero di essa
cominciò a riempire il vuoto che mi sentivo attorno. Avevo bisogno,
proprio bisogno di crederla in pace, tutta intesa alle cure più semplici
della vita, fortunata perché fuori e lontana dai complicati tormenti del
mio spirito. E per averne una prova, andavo a vedere quella bambina
all'uscita della scuola.
La figliastra. Già! Mi seguiva per via: mi sorrideva e, giunta a casa, mi
salutava con la mano--così! Lo guardavo con tanto d'occhi, scontrosa.
Non sapevo chi fosse! Lo dissi alla mamma. E lei dovette subito capire
ch'era lui.
La Madre farà cenno di sì col capo.
Dapprima non volle mandarmi più a scuola, per parecchi giorni.
Quando ci tornai, lo rividi all'uscita--buffo!--con un involtone di carta
tra le mani. Mi s'avvicinò, mi carezzò; e trasse da quell'involto una
bella, grande paglia di Firenze con una ghirlandina di roselline di
maggio--per me!
Il capocomico. Ma tutto questo è racconto, signori miei!
Il figlio (sprezzante). Ma sì, letteratura! letteratura!
Il padre. Ma che letteratura! Questa è vita, signore! Passione!
Il capocomico. Sarà! Ma irrappresentabile!
Il padre. D'accordo, signore! Perché tutto questo è antefatto. E io non
dico di rappresentar questo. Come vede, infatti, lei
indicherà la Figliastra
non è più quella ragazzetta con le treccine sulle spalle--
La figliastra.--e le mutandine fuori della gonna!
Il padre. Il dramma viene adesso, signore! Nuovo, complesso.--
La figliastra (cupa, fiera, facendosi avanti).--Appena morto mio
padre.--
Il padre (subito, per non darle tempo di parlare). ...la miseria, signore!
Ritornano qua, a mia insaputa, per la stolidaggine di lei.
Indicherà la Madre.
Sa scrivere appena; ma poteva farmi scrivere dalla figlia, da quel
ragazzo, che erano in bisogno!
La madre. Mi dica lei, signore, se potevo indovinare in lui tutto questo
sentimento.
Il padre. Appunto questo è il tuo torto, di non aver mai indovinato
nessuno dei miei sentimenti!
La madre. Dopo tanti anni di lontananza, e tutto ciò che era accaduto...
Il padre. E che è colpa mia, se quel brav'uomo vi portò via così?
Rivolgendosi al Capocomico:
Le dico, da un giorno all'altro... perché aveva trovato fuori non so che
collocamento. Non mi fu possibile rintracciarli; e allora per forza venne
meno il mio interessamento, per tanti anni. Il dramma scoppia, signore,
impreveduto e violento, al loro ritorno; allorché io, purtroppo, condotto
dalla miseria della mia carne ancora viva... Ah, miseria, miseria
veramente, per un uomo solo, che non abbia voluto legami avvilenti;
non ancor tanto vecchio da poter fare a meno della donna, e non più
tanto giovane da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca!
Miseria? che dico! orrore, orrore: perché nessuna donna più gli può
dare amore.--E quando si capisce questo, se ne dovrebbe fare a meno...
Mah! Signore, ciascuno--fuori, davanti agli altri--è vestito di dignità:
ma dentro di sè sa bene tutto ciò che nell'intimità con se stesso si passa,
d'inconfessabile. Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene subito
dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida, come
una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e
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