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Luigi Pirandello
�� vero!
La madre (sbalordita). Come non �� vero?
La figliastra. Non �� vero! Non �� vero!
La madre. E che puoi saperne tu?
La figliastra. Non �� vero!
Al Capocomico:
Non ci creda! Sa perch�� lo dice? Per quello l��
indicher�� il Figlio
lo dice! Perch�� si macera, si strugge per la noncuranza di quel figlio l��, a cui vuol dare a intendere che, se lo abbandon�� di due anni, fu perch�� lui
indicher�� il Padre
la costrinse.
La madre (con forza). Mi costrinse, mi costrinse, e ne chiamo Dio in testimonio!
Al Capocomico:
Lo domandi a lui
indicher�� il marito
se non �� vero! Lo faccia dire a lui!... Lei
indicher�� la Figlia
non pu�� saperne nulla.
La figliastra. So che con mio padre, finch�� visse, tu fosti sempre in pace e contenta. Negalo, se puoi!
La madre. Non lo nego, no...
La figliastra. Sempre pieno d'amore e di cure per te!
Al Giovinetto, con rabbia:
Non �� vero? Dillo! Perch�� non parli, sciocco?
La madre. Ma lascia questo povero ragazzo! Perch�� vuoi farmi credere un'ingrata, figlia? Io non voglio mica offendere tuo padre! Ho risposto a lui, che non per mia colpa n�� per mio piacere abbandonai la sua casa e mio figlio!
Il padre. �� vero, signore. Fui io.
Pausa.
Il primo attore (ai suoi compagni). Ma guarda che spettacolo!
La prima attrice. Ce lo danno loro, a noi!
L'attor giovane. Una volta tanto!
Il capocomico (che comincer�� a interessarsi vivamente). Stiamo a sentire! stiamo a sentire!
E cos�� dicendo, scender�� per una delle scalette nella sala e rester�� in piedi davanti al palcoscenico, come a cogliere, da spettatore, l'impressione della scena.
Il figlio (senza muoversi dal suo posto, freddo, piano, ironico). S��, stiano a sentire che squarcio di filosofia, adesso! Parler�� loro del Demone dell'Esperimento.
Il padre. Tu sei un cinico imbecille, e te l'ho detto cento volte!
Al Capocomico gi�� nella sala:
Mi deride, signore, per questa frase che ho trovato in mia scusa.
Il figlio (sprezzante). Frasi.
Il padre. Frasi! Frasi! Come se non fosse il conforto di tutti, davanti a un fatto che non si spiega, davanti a un male che si consuma, trovare una parola che non dice nulla, e in cui ci si acquieta!
La figliastra. Anche il rimorso, gi��! sopra tutto.
Il padre. Il rimorso? Non �� vero; non l'ho acquietato in me soltanto con le parole.
La figliastra. Anche con un po' di danaro, s��, s��, anche con un po' di danaro! Con le cento lire che stava per offrirmi in pagamento, signori!
Movimento d'orrore degli Attori.
Il figlio (con disprezzo alla sorellastra). Questo �� vile!
La figliastra. Vile? Erano l��, in una busta cilestrina sul tavolino di mogano, l�� nel retrobottega di Madama Pace. Sa, signore? una di quelle Madame che con la scusa di vendere ?Robes et Manteaux? attirano nei loro ?ateliers? noi ragazze povere, di buona famiglia.
Il figlio. E s'�� comperato il diritto di tiranneggiarci tutti, con quelle cento lire che lui stava per pagare, e che per fortuna non ebbe poi motivo--badi bene--di pagare.
La figliastra. Eh, ma siamo stati proprio l�� l��, sai!
Scoppia a ridere.
La madre (insorgendo). Vergogna, figlia! Vergogna!
La figliastra (di scatto). Vergogna? �� la mia vendetta! Sto fremendo, signore, fremendo di viverla, quella scena! La camera... qua la vetrina dei mantelli; l��, il divano-letto; la specchiera; un paravento; e davanti la finestra, quel tavolino di mogano con la busta cilestrina delle cento lire. La vedo! Potrei prenderla! Ma lor signori si dovrebbero voltare: son quasi nuda! Non arrossisco pi��, perch�� arrossisce lui adesso!
Indicher�� il Padre.
Ma vi assicuro ch'era molto pallido, molto pallido in quel momento!
Al Capocomico:
Creda a me, signore!
Il capocomico. Io non mi raccapezzo pi��!
Il padre. Sfido! Assaltato cos��! Imponga un po' d'ordine, signore, e lasci che parli io, senza prestare ascolto all'obbrobrio, che con tanta ferocia costei le vuol dare a intendere di me, senza le debite spiegazioni.
La figliastra. Qui non si narra! qui non si narra!
Il padre. Ma io non narro! voglio spiegargli.
La figliastra. Ah, bello, s��! A modo tuo!
Il Capocomico, a questo punto, risalir�� sul palcoscenico per rimettere l'ordine.
Il padre. Ma se �� tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per s��, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo d'intenderci; non c'intendiamo mai! Guardi la mia piet��, tutta la mia piet�� per questa donna
indicher�� la Madre
�� stata assunta da lei come la pi�� feroce delle crudelt��.
La madre. Ma se m'hai scacciata!
Il padre. Ecco, la sente? Scacciata! Le �� parso ch'io l'abbia scacciata!
La madre. Tu sai parlare; io non so... Ma creda, signore, che dopo avermi sposata... chi sa perch��! (ero una povera, umile donna...)
Il padre. Ma appunto per questo, per la tua umilt�� ti sposai, che amai in te, credendo...
S'interromper�� alle negazioni di lei; aprir�� le braccia, in atto disperato, vedendo l'impossibilit�� di
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