dal pubblico, addio ogni cosa!
Battendo di nuovo le mani:
Attenzione, attenzione! Attacchiamo!
Il suggeritore. Scusi, signor Direttore, permette che mi ripari col cupolino? Tira una cert'aria!
Il capocomico. Ma s��, faccia, faccia!
L'Uscere del teatro sar�� intanto entrato nella sala, col berretto gallonato in capo e, attraversato il corridojo fra le poltrone, si sar�� appressato al palcoscenico per annunziare al Direttore-Capocomico l'arrivo dei Sei Personaggi, che, entrati anch'essi nella sala, si saranno messi a seguirlo, a una certa distanza, un po' smarriti e perplessi, guardandosi attorno.
Chi voglia tentare una traduzione scenica di questa commedia bisogna che s'adoperi con ogni mezzo a ottenere tutto l'effetto che questi ?Sei Personaggi? non si confondano con gli Attori della Compagnia. La disposizione degli uni e degli altri, indicata nelle didascalie, allorch�� quelli saliranno sul palcoscenico, giover�� senza dubbio; come una diversa colorazione luminosa per mezzo di appositi riflettori. Ma il mezzo pi�� efficace e idoneo, che qui si suggerisce, sar�� l'uso di speciali maschere per i personaggi: maschere espressamente costruite d'una materia che per il sudore non s'afflosci e non pertanto sia lieve agli Attori che dovranno portarle: lavorate e tagliate in modo che lascino liberi gli occhi, le narici e la bocca. S'interpreter�� cos�� anche il senso profondo della commedia. I ?Personaggi? non dovranno infatti apparire come ?fantasmi?, ma come ?realt�� create?, costruzioni della fantasia immutabili: e dunque pi�� reali e consistenti della volubile naturalit�� degli Attori. Le maschere ajuteranno a dare l'impressione della figura costruita per arte e fissata ciascuna immutabilmente nell'espressione del proprio sentimento fondamentale, che �� il ?rimorso? per il Padre, la ?vendetta? per la Figliastra, lo ?sdegno? per il Figlio, il ?dolore? per la Madre con fisse lagrime di cera nel livido delle occhiaje e lungo le gote, come si vedono nelle immagini scolpite e dipinte della ?Mater dolorosa? nelle chiese. E sia anche il vestiario di stoffa e foggia speciale, senza stravaganze, con pieghe rigide e volume quasi statuario, e insomma di maniera che non dia l'idea che sia fatto d'una stoffa che si possa comperare in una qualsiasi bottega della citt�� e tagliato e cucito in una qualsiasi sartoria.
Il Padre sar�� sulla cinquantina: stempiato, ma non calvo, fulvo di pelo, con baffetti folti quasi acchiocciolati attorno alla bocca ancor fresca, aperta spesso a un sorriso incerto e vano. Pallido, segnatamente nell'ampia fronte; occhi azzurri ovati, lucidissimi e arguti; vestir�� calzoni chiari e giacca scura: a volte sar�� mellifluo, a volte avr�� scatti aspri e duri.
La Madre sar�� come atterrita e schiacciata da un peso intollerabile di vergogna e d'avvilimento. Velata da un fitto crespo vedovile, vestir�� umilmente di nero, e quando sollever�� il velo, mostrer�� un viso non patito, ma come di cera, e terr�� sempre gli occhi bassi.
La Figliastra, di diciotto anni, sar�� spavalda, quasi impudente. Bellissima, vestir�� a lutto anche lei, ma con vistosa eleganza. Mostrer�� dispetto per l'aria timida, afflitta e quasi smarrita del fratellino, squallido Giovinetto di quattordici anni, vestito anch'egli di nero; e una vivace tenerezza, invece, per la sorellina, Bambina di circa quattro anni, vestita di bianco con una fascia di seta nera alla vita.
Il Figlio, di ventidue anni, alto, quasi irrigidito in un contenuto sdegno per il Padre e in un'accigliata indifferenza per la Madre, porter�� un soprabito viola e una lunga fascia verde girata attorno al collo.
L'uscere (col berretto in mano). Scusi, signor Commendatore.
Il capocomico (di scatto, sgarbato). Che altro c'��?
L'uscere (timidamente). Ci sono qua certi signori, che chiedono di lei.
Il Capocomico e gli Attori si volteranno stupiti a guardare dal palcoscenico gi�� nella sala.
Il capocomico (di nuovo sulle furie). Ma io qua provo! E sapete bene che durante la prova non deve passar nessuno!
Rivolgendosi in fondo:
Chi sono lor signori? Che cosa vogliono?
Il padre (facendosi avanti, seguito dagli altri, fino a una delle due scalette). Siamo qua in cerca d'un autore.
Il capocomico (fra stordito e irato). D'un autore? Che autore?
Il padre. D'uno qualunque, signore.
Il capocomico. Ma qui non c'�� nessun autore, perch�� non abbiamo in prova nessuna commedia nuova.
La figliastra (con gaja vivacit��, salendo di furia la scaletta). Tanto meglio, tanto meglio, allora, signore! Potremmo esser noi la loro commedia nuova.
Qualcuno degli attori (fra i vivaci commenti e le risate degli altri). Oh, senti, senti!
Il padre (seguendo sul palcoscenico la Figliastra). Gi��, ma se non c'�� l'autore!
Al Capocomico:
Tranne che non voglia esser lei...
La Madre, con la Bambina per mano, e il Giovinetto saliranno i primi scalini della scaletta e resteranno l�� in attesa. Il Figlio rester�� sotto, scontroso.
Il capocomico. Lor signori vogliono scherzare?
Il padre. No, che dice mai, signore! Le portiamo al contrario un dramma doloroso.
La figliastra. E potremmo essere la sua fortuna!
Il capocomico. Ma mi facciano il piacere d'andar via, che non abbiamo tempo da perdere coi pazzi!
Il padre (ferito e mellifluo). Oh, signore, lei sa bene che la vita �� piena d'infinite assurdit��, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di
Continue reading on your phone by scaning this QR Code
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the
Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.