Orlando Furioso | Page 5

Ludovico Ariosto
rubella?dovea Fortuna alla cristiana fede:?entrò in un bosco, e ne la stretta via?rincontrò un cavallier ch'a piè venìa.
11?Indosso la corazza, l'elmo in testa,?la spada al fianco, e in braccio avea lo scudo;?e più leggier correa per la foresta,?ch'al pallio rosso il villan mezzo ignudo.?Timida pastorella mai sì presta?non volse piede inanzi a serpe crudo,?come Angelica tosto il freno torse,?che del guerrier, ch'a piè venìa, s'accorse.
12?Era costui quel paladin gagliardo,?figliuol d'Amon, signor di Montalbano,?a cui pur dianzi il suo destrier Baiardo?per strano caso uscito era di mano.?Come alla donna egli drizzò lo sguardo,?riconobbe, quantunque di lontano,?l'angelico sembiante e quel bel volto?ch'all'amorose reti il tenea involto.
13?La donna il palafreno a dietro volta,?e per la selva a tutta briglia il caccia;?né per la rara più che per la folta,?la più sicura e miglior via procaccia:?ma pallida, tremando, e di sé tolta,?lascia cura al destrier che la via faccia.?Di sù di giù, ne l'alta selva fiera?tanto girò, che venne a una riviera.
14?Su la riviera Ferraù trovosse?di sudor pieno e tutto polveroso.?Da la battaglia dianzi lo rimosse?un gran disio di bere e di riposo;?e poi, mal grado suo, quivi fermosse,?perché, de l'acqua ingordo e frettoloso,?l'elmo nel fiume si lasciò cadere,?né l'avea potuto anco riavere.
15?Quanto potea più forte, ne veniva?gridando la donzella ispaventata.?A quella voce salta in su la riva?il Saracino, e nel viso la guata;?e la conosce subito ch'arriva,?ben che di timor pallida e turbata,?e sien più dì che non n'udì novella,?che senza dubbio ell'è Angelica bella.
16?E perché era cortese, e n'avea forse?non men de' dui cugini il petto caldo,?l'aiuto che potea tutto le porse,?pur come avesse l'elmo, ardito e baldo:?trasse la spada, e minacciando corse?dove poco di lui temea Rinaldo.?Più volte s'eran già non pur veduti,?m'al paragon de l'arme conosciuti.
17?Cominciar quivi una crudel battaglia,?come a piè si trovar, coi brandi ignudi:?non che le piastre e la minuta maglia,?ma ai colpi lor non reggerian gl'incudi.?Or, mentre l'un con l'altro si travaglia,?bisogna al palafren che 'l passo studi;?che quanto può menar de le calcagna,?colei lo caccia al bosco e alla campagna.
18?Poi che s'affaticar gran pezzo invano?i dui guerrier per por l'un l'altro sotto,?quando non meno era con l'arme in mano?questo di quel, né quel di questo dotto;?fu primiero il signor di Montalbano,?ch'al cavallier di Spagna fece motto,?sì come quel ch'ha nel cuor tanto fuoco,?che tutto n'arde e non ritrova loco.
19?Disse al pagan: - Me sol creduto avrai,?e pur avrai te meco ancora offeso:?se questo avvien perché i fulgenti rai?del nuovo sol t'abbino il petto acceso,?di farmi qui tardar che guadagno hai??che quando ancor tu m'abbi morto o preso,?non però tua la bella donna fia;?che, mentre noi tardiam, se ne va via.
20?Quanto fia meglio, amandola tu ancora,?che tu le venga a traversar la strada,?a ritenerla e farle far dimora,?prima che più lontana se ne vada!?Come l'avremo in potestate, allora?di chi esser de' si provi con la spada:?non so altrimenti, dopo un lungo affanno,?che possa riuscirci altro che danno. -
21?Al pagan la proposta non dispiacque:?così fu differita la tenzone;?e tal tregua tra lor subito nacque,?sì l'odio e l'ira va in oblivione,?che 'l pagano al partir da le fresche acque?non lasciò a piedi il buon figliuol d'Amone:?con preghi invita, ed al fin toglie in groppa,?e per l'orme d'Angelica galoppa.
22?Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!?Eran rivali, eran di fé diversi,?e si sentian degli aspri colpi iniqui?per tutta la persona anco dolersi;?e pur per selve oscure e calli obliqui?insieme van senza sospetto aversi.?Da quattro sproni il destrier punto arriva?ove una strada in due si dipartiva.
23?E come quei che non sapean se l'una?o l'altra via facesse la donzella?(però che senza differenza alcuna?apparia in amendue l'orma novella),?si messero ad arbitrio di fortuna,?Rinaldo a questa, il Saracino a quella.?Pel bosco Ferraù molto s'avvolse,?e ritrovossi al fine onde si tolse.
24?Pur si ritrova ancor su la rivera,?là dove l'elmo gli cascò ne l'onde.?Poi che la donna ritrovar non spera,?per aver l'elmo che 'l fiume gli asconde,?in quella parte onde caduto gli era?discende ne l'estreme umide sponde:?ma quello era sì fitto ne la sabbia,?che molto avrà da far prima che l'abbia.
25?Con un gran ramo d'albero rimondo,?di ch'avea fatto una pertica lunga,?tenta il fiume e ricerca sino al fondo,?né loco lascia ove non batta e punga.?Mentre con la maggior stizza del mondo?tanto l'indugio suo quivi prolunga,?vede di mezzo il fiume un cavalliero?insino al petto uscir, d'aspetto fiero.
26?Era, fuor che la testa, tutto armato,?ed avea un elmo ne la destra mano:?avea il medesimo elmo che cercato?da Ferraù fu lungamente invano.?A Ferraù parlò come adirato,?e disse: - Ah mancator di fé, marano!?perché di lasciar l'elmo anche t'aggrevi,?che render già gran tempo mi dovevi?
27?Ricordati, pagan, quando uccidesti?d'Angelica il fratel (che son quell'io),?dietro all'altr'arme tu mi promettesti?gittar fra pochi dì l'elmo nel rio.?Or se Fortuna (quel che non volesti?far tu) pone ad effetto il voler mio,?non ti turbare; e se turbar ti déi,?turbati che di fé mancato sei.
28?Ma se desir pur hai
Continue reading on your phone by scaning this QR Code

 / 290
Tip: The current page has been bookmarked automatically. If you wish to continue reading later, just open the Dertz Homepage, and click on the 'continue reading' link at the bottom of the page.