Nel sogno | Page 9

Neera
pendio. Nel fitto degli alberi cantavano tranquillamente gli uccelli, e le farfalle si libravano a volo punteggiando di macchie azzurre, bianche e dorate l'uniforme verdezza delle siepi.
--Padre, che �� ci��?
Erano accorse le fanciulle, ed abbracciavano sbigottite i ginocchi del loro protettore.
Un secondo scoppio e un terzo li tenne per qualche istante riuniti e stretti, nell'ansia di un silenzio che sembrava non dovesse rompersi pi��.
Finalmente il solitario rialz�� le fanciulle, e disse:
--Non temete. Riconosco questi rumori. Sono gli uomini che lavorano per cambiare l'opera del Creatore. Epper��, se Dio lo permette, inchiniamoci e preghiamo per loro.
Pregarono esse come solevano, insieme al buon padre, senza comprenderlo mai interamente Per�� verso sera, essendo cessati i rimbombi, M��ria s'accost�� di nuovo e chiese:
--Chi sono gli uomini?
--I nostri fratelli, lo sai.
--I pastori?
--I pastori ed altri.
--E dove abitano?
--Nel mondo.
--E che cosa fanno?
Ristette il solitario, dubbioso sulla risposta. Maria intervenne:
--Il mondo �� grande, grande, grande. Contiene monti, contiene mari, e dappertutto i figliuoli di Adamo vivono ammirando e lodando Dio. Non �� cos��?
--S��, �� cos��--rispose egli, ponendo la mano sulla testa della sua diletta, e guardandola con inesprimibile dolcezza.
M��ria, un po' pallida e collo sguardo inquieto, interrog�� di nuovo:
--Quale �� il lavoro che gli uomini intraprendono per cambiare l'opera di Dio?
Ora Maria aspettava ansiosa la risposta che il padre avrebbe data alla sorella.
--Dio lascia piena facolt�� all'uomo di impiegare come egli crede la sua intelligenza, e l'uomo qualche volta per suo utile atterra alberi, fora montagne e uccide gli animali. Tutto ci�� �� permesso. Non abbiamo noi atterrato i pi�� bei pini e gli abeti pi�� poderosi per fabbricare la nostra casetta? Tanta �� la bont�� di Dio che fa nostri tutti i beni della terra.
Ancora il prete parl�� a lungo quella sera; e quando ebbe finito di parlare, aperto il Vangelo, lesse tutto il capitolo X dei fatti degli Apostoli, e sul fatto della vela calata dal cielo a Pietro e della voce che gli disse: "Le cose che Dio ha purificate, non farle tu immonde." Maria cominci�� a chiudere gli occhi, assorta in una visione di pace; mentre la sorella, sempre pallida e collo sguardo inquieto, sembrava ascoltare, fuori, nelle ombre della notte, la voce misteriosa degli uomini.
* * *
--Sorella, tutto pieno di fiori �� il bosco; andiamo a coglierli.
--Non ho voglia di cogliere fiori.
--Spuntano gi�� le fragole; ne ho viste ieri sul ciglio della montagna, ma non le presi perch�� tu non c'eri. Vieni?
--Non ho voglia di cercare le fragole.
Maria tacque. Cheta cheta sedette ai ginocchi della sorella, e coi fili d'erba che trovava a portata della mano si pose a intrecciare piccoli panieri, sbagliando spesso e ricominciando con una grande pazienza, senza levare gli occhi. I suoi piedi nudi posavano in un raggio di sole, ed ella si guardava bene dal moverli, per non disturbare il viaggio di un piccolo coleottero che andava e veniva portando bottino al nido.
Calma nell'aspetto, era intimamente lieta pensando che quei panierini avrebbero servito a tante altre bestiuole, e gi�� colla immaginazione li vedeva biancheggiare di ovicini, animarsi nel tripudio di aluccie svolazzanti, di minuscoli corpi iridati di ogni pi�� bel colore.
--Aspettate, aspettate--mormorava piano colla tenerezza di una giovane madre--la far�� io la burla, vi preparer�� io una bella casetta. Aspettate, bellini, carini...--Cerc�� altre parole, ma ella non ne sapeva poi molte delle parole, e, tutta intesa alla gioia del suo lavoro continuava a ripetere: carini, carini.
Sembrava che essi ascoltassero. Su, su per i piedi, sul lembo del povero gonnellino si trascinavano gli insettucci; e i moscerini le volavano in giro, e una lunga libellula tutta azzurra colle ali d'argento le ripos�� in grembo per qualche minuto.
--Oh! oh!--esclam�� Maria sorridendo, rossa in viso per il piacere--sono io forse la Madonna?
Un pudore religioso la prese, quasi un dubbio s'ella fosse veramente degna che gli insetti di Dio le mostrassero tanta deferenza. Ella sapeva che parecchi santi erano stati amati cos�� dalle piccole creature che gli uomini disprezzano. E guardava nel suo grembo la libellula; trattenendo il fiato, colle braccia aperte e gettate indietro per non spaventarla, tutta invasa, tutta tremante di una dolcissima confusione, immota, ma con un battito interno che le gonfiava il seno.
Allora una parola ch'ella non aveva mai pronunciata da sola, una parola dei libri santi, una parola del Vangelo le sal�� improvvisamente alle labbra. Non la disse, non la mormor��, la sospir�� appena: Amore!
* * *
Continuavano i colpi a scuotere le vette ed a far rimbombare le valli, sempre, tutti i giorni.
--Sono le mine--aveva detto il prete; ma ancora le fanciulle non capivano.
M��ria passava le giornate sul suo picco solitario, dove i colpi sembravano ripercossi pi�� fortemente dal vuoto del sottostante abisso. Ella contava i primi colpi, ma non sapeva contare molto; e quando non poteva pi�� andare avanti, stringeva le labbra, come per un interno dolore.
Un fascino straordinario le veniva da quel combattimento ignoto,
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