Nel paese dei dollari | Page 9

Adolpho Rossi
bisogno, minacciati di bancarotta ad ogni istante, vendevano a rotta di collo, pur di avere il danaro per far fronte ai loro impegni. Così pochissimi poterono attraversare la crisi senza naufragare; molti finirono col farsi saltar le cervella.
Fu in tale occasione che Jay Gould comperò al quindici per cento tutte le azioni della Union-Pacific, rappresentanti una somma enorme al valore nominale. Quando le rivendette valevano il centoventi ed erano ricercatissime. Un simile aumento, è giusto riconoscerlo, non si doveva solo alla cessazione della crisi, ma anche all'abilità, alla pratica, al colpo d'occhio di Jay Gould in affari ferroviari. Una linea passiva diventava presto produttiva nelle sue mani; le azioni considerate prima quasi prive d'ogni valore, salivano sempre sotto la sua direzione a prezzi superiori a quelli d'emissione, e in tal modo Gould non investì mai i suoi capitali senza almeno triplicarli: qualche volta li decuplicò.
Col medesimo successo egli si è dedicato negli ultimi anni anche alla costruzione di linee telegrafiche e alla speculazione sulle azioni delle medesime. Fece da principio costruire la linea _Atlantic and Pacific perchè fosse una rivale della Western Union_; ma vedendo che la concorrenza tornava più rovinosa a lui che alla Western, seppe adoperarsi con tanta scaltrezza che la Western acconsentì a consolidarsi, come si dice nel gergo della Borsa, colla _Atlantic and Pacific_, si rialzarono le tariffe, e il pubblico dovette sottomettersi a pagare tutto ciò che gli si chiese.
Per dare un'idea della tenacia di questo milionario, basti l'aneddoto seguente. Quando fu operata la fusione delle due grandi compagnie or ora nominate, Gould credeva che un suo intimo amico, il generale Eckert, sarebbe stato nominato direttore dell'unione delle compagnie stesse. Invece non lo fu, e allora Gould volendo ad ogni costo che il suo amico si trovasse alla testa di quella grande amministrazione, si mise a costruire una nuova linea, la American Union, e ne affidò la direzione al generale Eckert. Dopo poco tempo, come doveva accadere, l'American Union, entrò nel consorzio delle altre due compagnie e il generale Eckert fu nominato direttore delle tre linee consolidate.
Io ebbi occasione di conoscere Jay Gould all'epoca di un grande sciopero dei telegrafisti della colossale compagnia Western Union, sciopero che durò parecchie settimane con danno gravissimo del commercio, del pubblico, della compagnia e degli scioperanti.
I telegrafisti sostenevano giustamente che la fusione delle linee telegrafiche (negli Stati Uniti queste non sono nelle mani dello Stato) e di gran parte delle ferroviarie, levando la concorrenza che prima esisteva fra esse, rendeva pochi individui (direttori delle gigantesche compagnie monopolizzatrici) arbitri assoluti tanto di fissare la paga giornaliera delle molte migliaia d'uomini e di donne che erano al loro servizio, come di imporre ai privati e al commercio quei prezzi che essi volevano pei trasporti e per le comunicazioni.
Il pubblico era in favore degli scioperanti e sperava che questi l'avrebbero spuntata, perchè non si credeva possibile che la Compagnia potesse sostituire subito un numero così grande di esperti impiegati. Durante lo sciopero il servizio telegrafico sulle linee della Western era fatto in modo così lento che conveniva meglio servirsi della posta anzichè del telegrafo e sembrava che i reclami e l'indignazione del pubblico avrebbero dovuto forzare i monopolisti a capitolare. Invece accadde il contrario. La Compagnia, enormemente ricca, fece orecchie da mercante ai lamenti della popolazione ed aspettò che gli impiegati ribelli fossero costretti ad arrendersi per fame.
Quando i poveretti ebbero esauriti i fondi loro e quelli delle associazioni per sostenere lo sciopero, dovettero curvare la fronte e tornare al lavoro alle stesse condizioni di prima.
Questo fatto provocò un'inchiesta. Un comitato di senatori dello Stato fu incaricato di vedere quanto di vero e di fondato vi fosse nei lamenti della classe lavoratrice, e quali fossero i rimedi che, senza offendere le leggi nè i diritti individuali di chicchessia, si potessero adottare per impedire che poche persone o corporazioni giungessero ad accumulare nelle loro mani la maggior parte dei capitali del paese e diventassero in tal modo padroni di imporre la loro volontà, non solo al numeroso personale da essi dipendente, ma anche all'intiera popolazione.
Jay Gould, W. H. Vanderbilt, Cyrus Field, Russel Sage e pochi altri rappresentanti il monopolio causa dello sciopero, furono interrogati. Per tutta spiegazione, Jay Gould raccontò al Comitato e ai reporters presenti la sua storia e quella della sua fortuna, come furono brevemente riassunte in questo capitolo. In quanto poi all'ultimo conflitto fra capitale e lavoro, egli emise delle opinioni che non nutriva certamente quando batteva le campagne per disegnar mappe e meridiane. Disse, per esempio, che qualora si elevasse il salario degli operai e degli impiegati, i capitalisti e fabbricanti troverebbero maggior convenienza nel far eseguire i loro lavori altrove: non aggiunse però se egli sarebbe andato a costruire ferrovie o linee telegrafiche in Europa.
Concluse il suo interrogatorio con questa bella trovata: le grandi corporazioni finanziare non sono
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