Lolmo e ledera

Anton Giulio Barrili
L'olmo e l'edera, by Anton Giulio
Barrili

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Title: L'olmo e l'edera
Author: Anton Giulio Barrili
Release Date: July 9, 2007 [EBook #22024]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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L'EDERA ***

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L'OLMO E L'EDERA

VOLUME I.
Tip. della Società Cooperativa.

L'OLMO E L'EDERA
RACCONTO
DI
ANTON GIULIO BARRILI
Volume primo
MILANO E. TREVES & C., EDITORI
1869.

Proprietà degli Editori

A ENRICO DESCALZI
Sebbene io non l'ho per un lavoro eccellente, ma perchè ho deliberato
di mettere sopra ognuno de' miei libri il nome di un amico, amo
intitolare a Lei, uno dei pochi carissimi, questo mio racconto, che non
sarà po' poi la cosa più brutta del mondo in questo genere di
manifatture letterarie.
Intorno alle quali vorrei pur dire alcun che, tanto per levare l'appiglio
ad una riprensione che mi potrebbe esser fatta, del non sapere io
uscire a cercare le mie inspirazioni e i miei temi fuori di porta Pila, o
di porta Lanterna. Ecco il secondo romanzo, e, contando gli altri in
corso di stampa, il quarto che s'è allogato tra le mura di Genova. Ora,
è tutta in Genova la vita italiana? O non s'ha a vederci un po' d'amore

del campanile, in questo non badare che a lei?
No, l'amore del campanile non c'entra per nulla. Ella sa, gentile amico,
che amo casa mia, e mi sento morire dal mal del paese quando sono
lontano da questa prediletta mia terra; ma avrebbe il gran torto chi
ascrivesse a cotesto il restringer ch'io fo l'orizzonte dei miei quadri, e
non volesse vederci in quella vece il dito della necessità, siccome vo'
dimostrare ai benevoli.
A me, anzi tutto, la non m'entra, di celebrare l'unità, col far nascere a
Roma, o a Firenze, ciò che ho copiato, bene o male, dal vero, nel mio
piccolo spazio di terra, sotto il mio lembo di cielo; chè non vo' far
dipinture stonate. E poi, mi venisse anco fatto di dettare un romanzo
fiorentino pretto sputato, e' riuscirebbe forse più schiettamente
italiano?
Noi (s'ha da mettere in sodo) non abbiamo in Italia l'urbs, il cuore, il
capo, e il ventre della nazione in una sola città. La Francia, rispetto a
vita sociale, è tutta quanta a Parigi, come l'Inghilterra a Londra; ma
da noi gli è il caso contrario. Firenze, Milano, Napoli, Palermo,
Genova, Venezia, Roma, Bologna e Torino (Ella vede che le pongo a
mazzo) sono esse tutta l'Italia, e ognuna di esse, insieme coi caratteri
comuni a tutte, porta i suoi caratteri particolari. Valentuomo colui che
meglio saprà cogliere la fisionomia di uno tra questi centri della vita
italiana, e meglio allogare le sue fantasie nelle strade e nelle usanze
della città ch'egli conosce più addentro! Parlo, s'intende, del romanzo
di costumi; che per lo storico, la bisogna corre diversa, essendo
mestieri di studiare i luoghi colla storia tra mani, giusta le impressioni
che balzano fuori dal raffronto.
Io dunque, genovese, serberò fede a Genova. Ma anco a danno della
diffusione de' miei libri? Sì, certamente, e perchè no? Alle corte, chi
legge i nostri libri? chi li compera? Egli è già molto quando si rifà le
spese della carta e dell'inchiostro; le penne e la fantasia ci si mettono
per sovra mercato. Dov'è l'editore italiano? E a cui profferisce
volonteroso i suoi tipi e il suo danaro[1]?
Salvo tre o quattro, giunti a fatica sui greppi del Parnaso librario, nè

tutti con meritata autorità di nome, ogni scrittore ha da industriarsi
colle sue mani, farla da autore, da editore e da spacciatore della sua
mercatanzia, E chi è poi, di questi tapini, che rompe le porte Scee ed
introduce il suo cavallo di legno, carico di volumi, nella città non sua?
Per chi ha fisso il chiodo di scrivere, e di stampare dopo di aver scritto,
non rimane che la propria. E qui non c'è nemmanco da cantar vittoria.
La città nella quale si vive, alla quale si dimanda il sussidio di
quattrocento lettori, vuol essere, rispettivamente al libro, spartita in tre
classi. V'hanno coloro che comprano; amici e conoscenti, i quali, come
non pretendono che l'orologiaio regali loro un oriuolo, nè il
mercatante un sacco di grano, così non pretendono che l'autore faccia
loro un presente di quel libro
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