Libro proibito | Page 2

Antonio Ghislanzoni
esprimermi con una metafora troppo ardita affermando che i miei epigrammi sono una grandine di insulti scaraventata sui cosidetti uomini seri e universalmente stimati da un oberato che non ha pi�� nulla da perdere. Animo! Provati a leggere, ma lagnati poscia di te solo, se allo svolger delle prime pagine, riceverai sul muso qualche grazioso complimento che avr�� il sapore di una ceffata.
Dimmi un po': qual gusto puoi tu riprometterti dal sentirti cantare sulla faccia che in fatto di politica, per esempio, tu la pensi come un boricco; che il tuo liberalismo �� una grulleria; che i tuoi grandi principi, le tue incrollabili convinzioni, sono una vacuit�� compassionevole?
Supponiamo. Uno de' tuoi maggiori vanti �� quello di chiamarti patriota. Se qualcuno pretendesse dimostrarti che il tuo patriottismo �� un assurdo; che l'orgoglio di patria fu in ogni tempo un fomite di sanguinose discordie o di orrendi massacri; che la pace e il benessere non potranno mai consolidarsi nel mondo, se prima dai dizionari e dalla mente dell'uomo non venga cancellato un tal nome--non ti pare che all'udire od al leggere tali enormit��, il tuo sangue darebbe nell'acido e le tue funzioni digestive ne rimarrebbero alterate?
Supponiamo ancora:
Ti credi inviolabile per aver conquistato sul campo di battaglia il titolo di eroe, perch�� qualcuno ti ha proclamato martire della patria. In verit��, martire ed eroe sono due qualifiche onorevolissime; ma se io ti dicessi che queste non bastano perch�� i galantuomini ti accordino senza riserva la loro stima; se aggiungessi che molti prodi e coraggiosi tuoi pari sono degni della galera; potrebbe coglierti una tal sincope da freddarti sul colpo.
Quali sono i tuoi principii politici?--Quand'io ti avr�� dato un saggio dei miei, ti sar�� forza convenire che fra noi non �� possibile verun accordo. Vediamo! Sei tu democratico?--Lo sono anch'io, ma faccio voti perch�� in Italia duri ancora, almeno per mezzo secolo, il regime monarchico costituzionale. Questo per�� non toglie che io reputi il regime costituzionale una ciurmeria non d'altro feconda che d'imbarazzi ai governanti e ai governati. Naturalmente, colla tua santa democrazia sul labbro, ti professi amico del popolo. Il buon popolo l'amo anch'io, ma non potr�� mai associarmi a coloro che adulano con tal nome una mandra di pecore, perch�� si lascino tosare senza mettere un belato. Non ho ancora capito quali differenze sostanziali esistano fra i consorti_, i _puri_, i _destri_, i _sinistri, gli intransigenti_, i _radicali, ecc., ecc. Sotto ogni bandiera militano dei bricconi in buon numero; e sono convinto che i radi galantuomi non hanno bisogno, per pensare ed agire rettamente, di inscriversi in una confraternita, la quale, o tosto o tardi, pu�� diventare una camorra.
Da nessuna cosa maggiormente mi guardo che dall'espormi al contagio delle Associazioni. Mi pare che anche in politica il miglior partito sia quello di mantenersi libero pensatore; e tu sai bene, mio buon amico, che pensare liberamente significa veder nero ci�� che gli altri vedono bianco, e viceversa.
Non sperare che io sia mai per trattarti con benevolenza e rispetto qualora tu fossi ministro, senatore, deputato, sindaco, prefetto, commendatore, cavaliere, infine, ci�� che si suol chiamare un alto personaggio.
Baster�� un bricciolo di senso comune per farti capire che non avendo io n�� cariche, n�� impieghi, n�� titoli, sono dalla prepotenza degli istinti naturali condannato ad abborrirti. Dopo questo, come oseresti sperar grazia se tu fossi uno di quei mostruosi prodotti del diritto ereditario che si chiamano capitalisti o possidenti? Ci�� che debba attendersi di ire e di contumelie un uomo che vive di rendita da un uomo che vive del far versi, molti tuoi pari mostrano di saperlo tenendosi scrupolosamente discosti dai libri e da chi li fa.
Perch�� tu abbia a formarti un concetto preciso de' miei principii religiosi, questo solo ti dir��, ch'io fui educato in un seminario, vale a dire in un istituto dove non si fabbricano che dei bigotti e degli atei. Mentirei ignobilmente se affermassi di appartenere alla prima categoria. Non mi dichiaro ateo nel senso letterale della parola, ma siccome il mio Dio non assomiglia punto a verun di quei tipi da gran babbau inventati per far paura alla gente, cos�� me lo tengo tutto pel mio esclusivo consumo.
Tu dirai che vi hanno degli atei i quali professano la pi�� sana morale, ed io ne convengo; resta poi a vedere se quello che comunemente vien giudicato sano, non sia in qualche caso il pi�� gran morbo del mondo.
Vi �� una sentenza evangelica nella quale sembrano riassunti tutti i princip? e i doveri della giustizia umana--_Ama il tuo prossimo, n�� fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso._ Sta bene. Ho sempre provato una grande soddisfazione nell'amare il mio prossimo; ma se questo mio prossimo �� un suonatore di bombardone che mi disturba coi boati del suo istrumento il sonno e gli studi, non mi faccio verun
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