Libro bizzarro

Antonio Ghislanzoni

Libro bizzarro

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Title: Libro bizzarro
Author: Antonio Ghislanzoni
Release Date: March 31, 2006 [EBook #18088]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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A. GHISLANZONI
LIBRO BIZZARRO
MILANO
A. BRIGOLA E C., EDITORI
Via Manzoni, 5
Propriet�� letteraria
Milano, 1882. Tipografia Pagnoni.

AL MIO CARISSIMO AMICO ANTONIO VICINI DI GALLIANO
_Nei due anni che io vissi a Mariaga tu mi hai colmato di amorevolezze. Il mio giardinetto, merc�� le assidue e intelligenti tue cure, era pieno di fiori in ogni stagione dell'anno. E quante escursioni dilettevoli abbiamo fatto assieme, erborizzando, per valli e per monti! Ma tu eri botanico ed artista; alla coltura dei giardini tu alternavi quella del tuo spirito arguto, amavi la poesia, la musica, la pittura, dividevi le tue giornate tra i fiori ed i libri. Dedicando a te questo mio volumetto pieno di gaje futilit��, intendo risvegliare e serbar vivo nell'animo tuo il ricordo di quei due anni in cui fummo indivisibili. Non posso offrirti altro pegno della mia riconoscenza e del mio inalterabile affetto._
Il tuo aff.^o A. GHISLANZONI.
Caprino Bergamasco, Gennaio 1882.

L'Isola di Micomar
L'isola di Micomar �� poco nota agli Europei. I superbi navigli che tre volte all'anno compiono il giro dei due mari di Azimorra e di Gengiva, �� ben raro che si accostino al porto di Carina, per sbarcarvi qualche viaggiatore. Carina, come ognun pu�� vedere nel primo Dizionario che gli capiti tra le mani, �� la capitale dell'isola. Le sue belle e candide mura di alabastro si innalzano maestose ai piedi del Monte R��cor, laddove il Pen��more, quel superbo fiume che all'ora del tramonto sembra ancora rosseggiare del sangue dei Polluteri trucidati dal barbaro Nabicondo, si getta fragorosamente nel mare. L'isola di Micomar, perci�� appunto che pochissimi viaggiatori Europei si degnano visitarla, conserva l'impronta originale e caratteristica che aveva, due secoli or fanno, ai tempi del buon Re Vidocarta. Gli uomini vi crescono sani e vigorosi; le donne vincono in bellezza i pi�� simpatici tipi ideati dai nostri pittori insigni. Grazie alle sane istituzioni, ai rigori delle leggi, e diciamolo pure, agli istinti ingeniti della buona razza Caldosemina, regna nell'isola una semplicit�� e morigeratezza di costumi che a noi, cresciuti nel brago della corruzione europea, parrebbe quasi ridicola. Basti dire che da circa trecento anni non si �� mai constatato che dentro le mura di Carina avvenisse un solo crimine di adulterio. A mantenere inviolata la fedelt�� dei talami concorrono, oltre alla gi�� accennata bonomia degli istinti individuali, le saggie e veramente ammirabili istituzioni del paese. Mentre il matrimonio rappresenta ancora sul continente Europeo una mostruosit�� sociale non d'altro feconda che di abbominazioni e di delitti, qui all'incontro, grazie alla sapienza delle leggi ed alle consuetudini scrupolosamente osservate dagli isolani, il consorzio coniugale significa un ambiente di moralit�� e di benessere, la realizzazione di ci�� che l'uomo e la donna possono ideare di pi�� sereno in fatto di felicit�� domestica.
Le provvide leggi relative al matrimonio vennero promulgate nell'isola di Micomar sotto il regno pacifico di Semedamore, un Re filosofo, vissuto ai tempi di Salomone. Si vuole che i due sovrani abbiano sostenuto in quelle epoche da noi remote una fiera polemica sovra il tema delicatissimo della pluralit�� delle mogli. Semedamore, che al pari del suo regal cugino Salomone aveva fatto delle esperienze estenuanti sovra parecchie miliaja di concubine, concluse formulando in stile alquanto barbaro il concetto: ?_bastare all'uomo una sola donna, bastare alla donna un solo uomo, purch�� l'uomo sia uomo, e la donna sia donna._? Quel saggio Re, proscrivendo da' suoi stati il concubinato e imponendo l'obbligo del matrimonio a tutti i suoi sudditi, si avvis�� innanzi tutto di provvedere alla idoneit�� fisica dei mariti ed alla idoneit�� morale delle mogli. Partendo da tali principii, quel saggio fra i Re ottenne, ora fanno cinquemila anni all'incirca, di sciogliere un problema, intorno al quale oggid�� si spendono infruttuosamente nei paesi dell'Europa civile tante pagine di libri e tante declamazioni da teatro.
*
Venendo a Carina, io recava meco una lettera commendatizia del barone di Granfort all'indirizzo di uno dei pi�� ricchi commercianti della capitale, il signor De-Tonnalli Core-di-perla. Fra le molte, singolarissime costumanze di questo avventurato paese, vi �� pur quella che a ciascun capo di famiglia �� concesso, previo consenso ottenuto dagli Anziani, di mutare il proprio cognome. Tale concessione viene accordata specialmente a coloro, i quali si illustrano per qualche azione generosa, ovvero coi traffici, colle opere
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