dell'ingegno, riescono ad emergere e a collocarsi in una posizione elevata. Bellissima costumanza mi sembra poi quella che i nomi personali vengano, come si usa qui, derivati da qualche dote caratteristica dell'individuo. Il nome personale vien dato ai fanciulli d'ambo i sessi appena sieno entrati nell'anno decimoterzo. I parenti, gli amici di famiglia si adunano a fratellevole banchetto. Il fanciullo siede in capo della tavola sovra uno sgabello elevato; parla, ride, canta, gesticola, mette in evidenza, durante e dopo il banchetto, tutte le sue doti fisiche e intellettuali--quindi, i parenti e gli amici si ritirano, discutono, qualche volta si accapigliano; ma alla fine, il nome vien messo ai voti e imposto al fanciullo tra i brindisi, i canti e le danze, che durano ordinariamente fino allo spuntar del mattino.
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Presentandomi al signor De-Tonnalli, ebbi da lui una accoglienza, la quale giustificava il bel nome di Core-di-perla che i parenti gli avevano conferito.
--Ella vorrà scusarmi, mi disse con schiettissimo accento, se l'ho fatto attendere dieci minuti. Oggi, mio figlio Gal-di-fuoco deve intraprendere il suo giro di nozze.... Partirà verso le dieci.... ed io debbo......
--Non la si disturbi per me--gli risposi--io andrò intanto a vedere qualche monumento della città....
--Ma no!--disse il mio buon ospite stringendomi la mano per trattenermi; desidero che prima Ella veda mio figlio......
--Sarò lietissimo di augurare a lui ed alla sua sposa il buon viaggio......
Il signor De-Tonnalli sorrise.
--Ella prende equivoco, ovvero io non mi sono spiegato chiaramente, mi disse. Mio figlio intraprende oggi il suo giro di nozze, vale a dire.... (ma sicuro! Ella non conosce gli usi dell'isola). Gallo-di-fuoco ha compiuto il ventitreesimo anno, ed essendo jeri uscito vittorioso dalle prove sessuali imposte dalle nostre leggi, oggi, in compagnia del suo precettore, visiterà le principali famiglie della città per vedere se qualche bella, e savia, e brava fanciulla voglia fargli delle serie proposte. Oh! io non dubito dell'esito... Gallo-di-fuoco è un bel ragazzo.... e poi.... ha dello spirito.... e poi... Ma forse l'amor di padre mi illude... Ella stessa potrà giudicare..... e fare dei pronostici....? Inquel punto, una porta si aperse, e Gal-di-fuoco entrò nella sala al braccio di un ometto di cinquant'anni all'incirca, che era, affrettiamoci a dirlo, il suo precettore.
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Gal-di-fuoco mi piacque di primo aspetto.--Era un bel giovane e un'anima ardente--il nome lo ritraeva fisicamente e moralmente. Dopo breve scambio di parole: io debbo uscire, mi disse, debbo andar in volta per la città, e visitare parecchie case per uno scopo (a tal punto le sue guancie che non potevano divenir più rosse, impallidirono di pudor verginale).--Il signore è già informato di tutto, interruppe il De-Tonnalli, vedendo l'imbarazzo del figlio--noi ti aspetteremo.... e credo non indugierai molto a tornare...
--Se al signore non dispiacesse, riprese Gal-di-fuoco volgendosi a me col suo fare più schietto ed ingenuo; se non le spiacesse accompagnarmi in questa breve escursione ch'io vado ad intraprendere, io gliene sarei gratissimo. L'averla a compagno mi darebbe coraggio.... E sebbene in ogni cosa io mi sia sempre affidato alla saggezza del mio ottimo precettore qui presente, pure io ritengo che in questo caso due consiglieri gioveranno meglio che uno.--Dunque: vorrebbe Ella accompagnarmi?
Non mi feci replicare l'invito. Io desiderava troppo di conoscere i costumi del paese, per non profittare della bella occasione che mi veniva offerta. Il precettore parve alquanto turbato; ma io mi affrettai a rabbonirlo con quelle dimostrazioni di deferenza e di rispetto che soddisfano tanto all'amor proprio degli uomini di tal specie. Quel precettore si chiamava Spugna-di-Senno--e ben presto, interrogandolo su vari argomenti, dovetti convincermi che al paragone di lui io non era che un sublime ignorante europeo.
Di là a pochi istanti io prendeva congedo dal signor De-Tonnalli e salivo con Gal-di-fuoco e Spugna-di-Senno in un magnifico carrozzone per far il giro della città.
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Non s'era percorso mezzo chilometro di via, quando Spugna-di-Senno, dopo aver consultato un almanacco sul quale erano iscritte le famiglie più cospicue di Carina, ordinò al cocchiere di arrestare i cavalli. Gal-di-fuoco trasalì.
--Comincieremo, disse il savio precettore, dal visitare le famiglie più ricche; e che Dio faccia in seno di queste si trovi l'oggetto simpatico e consenziente! La ricchezza è un bene caduco, ma pure non guasta la felicità dell'imeneo.
--Illustre Spugna-di-Senno, sono anch'io del vostro avviso--risposi, dandogli il braccio per ajutarlo a discendere dal carrozzone.--Gal-di-fuoco non badava ai nostri discorsi. Egli si era slanciato negli atri del palazzo e il suo naso protuberante pareva fiutasse gli intimi appartamenti. Entrammo nella sala terrena che dava sul giardino. Spugna-di-Senno presentò una carta al maggiordomo. Questi lanciò una occhiata furbesca su Gal-di-fuoco e poi disse: vado subito ad avvertire madama e le due signorine.
Io chiesi al precettore: sarebbe, Vostra Sapienza, tanto cortese da dirmi il cognome dei proprietarii di questa casa?
--I proprietari di questa casa, rispose Spugna-di-Senno, discendono dalla illustre prosapia dei Batti-l'-oro. Debbo però avvertirvi che nell'isola nostra voi passereste per uomo di cattivo
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