Lezioni e Racconti per i bambini | Page 2

Ida Baccini
e aiutare il babbo, pazienza! Ma di che cosa pu�� esser ella capace una bambinuccia di otto o nov'anni?
C'erano tanti bisogni in quella casa! Il babbo andava all'uffizio la mattina alle dieci e tornava alle cinque. �� vero che prima d'andar via, metteva la carne al fuoco, dava una ripulitina alla casa e custodiva la malata: ma la sera avrebbe avuto bisogno di trovar tutto all'ordine. E invece doveva rifarsi da una parte: riattizzare il fuoco, far bollire il brodo, buttar la minestra e disimpegnare insomma tutte quelle minute faccenduole, alle quali non si suol dare una grande importanza, ma che nonostante portano via il loro tempo! L'Eduvige s'ingegnava, poverina. Quando andava in camera della mamma, le ravviava la rimboccatura del lenzuolo, le dava la cucchiaiata o accomodava le boccette delle medicine sul comodino. Ma ci voleva altro! Bisognava prendere una ragazzetta a servizio: non c'era rimedio. E questa nuova spesa dava una grande inquietudine al babbo, i cui guadagni erano appena sufficienti a mantener la moglie e la figliuola!
Una sera dopo desinare, il signor Ernesto, cos�� chiamavasi il padre dell'Eduvige, aveva avuto bisogno di uscire e di trattenersi un'oretta fuori. La malata era assopita e la nostra bambina non sapeva come passare il tempo. I balocchi e le bambole le erano venuti a noia, specie dacch�� la mamma s'era messa a letto: lavori preparati non ce ne aveva e il Libro della Bambina era rimasto chiuso nello studio del babbo.
Ciondola di qua, ciondola di l��, le venne fatto di entrare in cucina: Dio, che disordine! Non pareva pi�� la cucina di prima, quando la mamma rigovernava subito dopo desinare, spazzava, spolverava e socchiudeva le imposte, affinch�� non entrasse il sole.
Sul cammino c'era un po' di tutto: tegami, scodelle, bocce, minuzzoli di pane, la scatola della cera da scarpe e perfino un tovagliuolo tutto infrittellato d'unto e di caff��; il tavolino, le seggiole erano coperti di filiggine; e nella mezzina mandavano gli ultimi tratti due mosche.
L'Eduvige pens�� subito alla mamma e prese una gran risoluzione; se si provasse un po' lei a riordinare quell'arruff��o e a far risparmiare al babbo la spesa della serva?
Forse ci riuscirebbe, forse no: ma in ogni modo, a provare non ci si rimette nulla, anzi ci si guadagna sempre qualche cosa, se non altro la pratica.
L'Eduvige cominci�� dal riempir d'acqua il calderotto e dal metterlo sul fornello, dove c'era sempre il fuoco acceso: poi riun�� i piatti grandi, quelli pi�� piccoli e le marmitte, facendone, ben inteso, tre gruppi distinti; sbratt�� il cammino, scosse le seggiole, spolver�� la rastrelliera, e mentre l'acqua finiva di scaldarsi, risciacqu�� i bicchieri, le chicchere e gli dispose, rovesciati, sopra un vassoio di bandone, che la mamma teneva, per quell'uso, sul piano della madia. Poi, a un pezzo per volta, ren�� le posate, le asciug�� e le ripose.
Quando l'acqua fu a bollore, la vers�� adagio adagio nel catino, e cominci�� dal rigovernare i piatti meno unti, per arrivar quindi ai tegami e alle marmitte.
[Illustration]
E quando tutto fu pulito, risciacquato e lustro, l'Eduvige mise altri due tizzi di carbone nel fornello, copr�� il fuoco con una palettata di cenere, affinch�� non si consumasse troppo, e socchiuse la finestra. Poi and�� a lavarsi, a mettersi un bel grembiulino bianco e aspett�� il babbo con una certa impazienza.
Quando torn��, la mamma si svegliava proprio allora e chiedeva da bere.
Il signor Ernesto corse in cucina per attingere una mezzina d'acqua fresca, e la bambina dietro. Non appena egli vide tutto quell'ordine e quella pulizia, si volse stupito all'Eduvige e domand��:
--Chi c'�� stato?
--Nessuno! rispose la bambina sorridendo.
--O chi ha fatto le faccende?
L'Eduvige salt�� al collo del babbo e gli disse in un orecchio:
--Sono stata io!
Figuratevi la contentezza di quel pover'uomo! si tenne abbracciata strinta la sua bambina e and��, lieto di quel caro peso, in camera della moglie, alla quale raccont�� tutto.
La mamma, commossa, fece seder sul letto l'Eduvige e la ricolm�� di carezze.
La nostra amica aveva provato dei bei momenti in vita sua, specie quando gli zii di Roma le mandavano a regalare un bel libro, un vestito nuovo o una scatola di chicche. Ma un momento compagno a quello non lo aveva provato mai; mai, neppure quando per la distribuzione dei premi il sindaco le dette, proprio con le sue mani, una bella medaglia d'argento.
C'�� una gran soddisfazione a studiare e a meritarsi il premio: ma quella di rendersi utile alla mamma malata �� pi�� grande di tutte!

Il bove.
Attilio sta per finire sei anni, e a vederlo tutto assennato e composto, gli se ne darebbe anche dieci. Ha quasi l'aria di un omino. La sua passione, quando ha finito di far le cose di scuola, �� di guardare i libri colle figure. A volte la mamma gli presta un librone grosso grosso, dove ci sono disegnate tutte le bestie, tutte le piante e
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