Le tre valli della Sicilia

Gaetano Sangiorgio
tre valli della Sicilia, by Gaetano
Sangiorgio

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Title: Le tre valli della Sicilia
Author: Gaetano Sangiorgio
Release Date: September 4, 2007 [EBook #22506]
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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VALLI DELLA SICILIA ***

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LE

TRE VALLI DELLA SICILIA
RACCONTO
DI
GAETANO SANGIORGIO

LE TRE VALLI DELLA SICILIA

PARDO
STORIA DI VAL MAZZARA.
«Purchè tu il voglia la catena è infranta Del tuo martiro.........» Alberto
Buscaino Campo.

I.
Sutera, 4 aprile 1860.
«La congiura è scoperta, m'è dunque forza fuggire. Ma lascio la mia
Sutera non per viltà, non per codarda e vigliacca paura; ritornerò in
giorni migliori, e allora grideremo a viso scoperto: Viva Italia!
Frattanto ti lego la salute di questo borgo; non faccio di esso un
Vigliena, eppure so di poter dire che molti patrioti l'onorano. Distruggi
le cifre e segreto.»
Questa lettera scriveva nella sera di quel dì Pardo di Sutera a Bino di
Mussomeli, e il giovane Fuoco a mezzanotte la recava. Pardo
accompagnollo sino al ponte sul Platani e là accommiatandolo gli disse:
--Ricordati, o Fuoco, del povero esule. Domattina avrò lasciata la valle,
ma ora, e sempre, sta saldo alla fede giurata. Più presto che tu non pensi

mi rivedrai.
--Addio dunque, mio Pardo: ora e sempre sarò congiurato.
--Addio!
E mentre Fuoco scompariva entro la bruna callaia del monte, Pardo
ritornava a passi veloci a Sutera.
II.
Ma Buscemo, il traditore, aveva di lontano scorto Fuoco, e in cuor suo
meditato di perderlo. Epperò appena Pardo fu rientrato nel villaggio, si
calò con prestezza dalla rupe, sulla quale era celato, e correndo a tutta
lena attraverso sentieruzzi e bistorti viottoli passò innanzi al
messaggiero e raggiunse Mussomeli che appena spuntava l'alba.
Ansante e trafelato superò la costa che sta tra il torrente e il paese, e
quivi rifatto il respiro chiese del capo delle guardie del Re e mosse alla
volta del suo alloggio.
Buscemo era uomo tra il vecchio e la mezza età, di persona ritta e
tarchiata, calvo e senza barba, cogli occhi infossati e splendenti di luce
sinistra, di portamento plebeo e maligno. Astuto e di malanimo, aveva
venduti i segreti della congiura per pochi ducati e per bassi odii nutriti
da istinti bassissimi, e fatto audace dal delitto avrebbe accusato il padre
per lusinga di premi ed onori. Vile e perverso, credeva solo nell'oro, e
cieco d'avarizia e lussuria, fidava nell'onnipotenza della servitù per la
quale sacrificava onore e patria.
Tosto il chiamato apparve. Altero nel portamento, dignitoso nei moti,
acuto nel discorso, il capitano mostrava animo ben maggiore all'ufficio
commessogli; e di un sol sguardo misurato Buscemo capì che aveva a
fare con un farabutto.
--Capitano... leal servo del Re, mi tengo in dovere d'avvisarvi che uno
dei noti rivoluzionari di Sutera sta in cammino a questa volta...
--Ha oltrepassata Acquaviva?

--Non so. Pur lo credo! Pigliatelo, capitano, temo sia latore di serie
carte...
--Appartenete alla Sorveglianza di colaggiù?
--No... cioè... capitano, da fedel suddito... amico dell'ordine... la
tranquillità...
--Ho capito, ho capito... quali promesse...?!
--No, no, mio capitano... l'ossequio mio per l'autorità...
--Il vostro nome?...
--Buscemo Stampace.
Il soldato scosse il campanello, e un gendarme entrò.
--Tenete custodito costui sino al mio ritorno... alle guardie date
l'allarme...--e, salutato gravemente Stampace, uscì.
Bino stava chiuso segnando lettere per la provincia, allorchè poco dopo
questo dialogo si battè alla di lui porta. Appena si vide interrotto
nascose un gran fascio di esse entro un vano coperto da stuoia, e
levatosi aprì. Introdotto il visitatore, Bino serrò a chiavistello, e
precedendo lo invitò a sedere in una dulie due seggiole che
fiancheggiavano lo scrittoio.
--Perchè sì presto?
--Oh Bino... grave pericolo vi minaccia... la congiura è scoperta... e lo
spione si chiama Buscemo Stampace.
--Buscemo?!... impossibile, Orlando!...
--Così è... il traditore è guardato da' miei gendarmi... fra un'ora, o Bino,
dovrei eseguire i comandi del Re... lasciate la valle... e raggiungete, se
sta in vostro potere, maestro Pardo...

--Dunque, Pardo?!...
--Avvisato sin da ieri, sta mettendosi in salvo...
--Oh quanto vi dobbiamo, Orlando!... forse un dì...
--Presto... sì, Bino... presto assai!
--Lascerò dunque il mio paese?
--O la fuga... o il carcere!
--Addio, capitano!
--Coraggio, Bino!
Si strinsero con affettuosa tenerezza la mano e si separarono.
Il cospiratore uscì dal salotto e salì le scale, il
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