Le rive della Bormida nel 1794 | Page 5

Giuseppe Cesare Abba
da Marta; la quale sussurrò
nell'orecchio al giovane, che per amore di sua madre, facesse viso
allegro. Poi andò in cucina per dare in tavola, lasciando che essi
passassero nella stanza di là dalla sala, in cui la famiglia soleva
mangiare.
La signora non si era mai seduta là dentro, senza pensare al suocero ed
a madonna, che essa non aveva conosciuti. E quando viveva il marito,
aveva pigliato sempre un mesto diletto a farsi dire cenando la loro
storia; storia che ripeteva sovente al figliuolo. Ma quella sera non pensò
ai morti; e mentre Giuliano messosi a sedere, come fosse molto stanco,
guardava i canestri di frutta dipinti nelle pareti, con quell'occhio che
fissa e non vede: essa stendeva la tovaglia, metteva le posate e i
tovaglioli, volendo e non trovando il verso d'appiccare discorso con lui,
senza dargli a vedere l'ansietà che non le era cessata ancora. Al fine le
venne alla mente il nome del buon prete di C......, e voltasi a Giuliano
con quella dolcezza che sempre usava, sedette anch'essa e gli disse:
«Oh appunto! e che nuove mi porti di don Marco?
«Don Marco? Lo vidi da lungi e di fuga.... e mi parve triste....»
«Come da lungi e di fuga? O non hai detto stamattina che andavi a C....
proprio per veder lui?»
«Andai.... ma.... dopo il vespro egli era fuori pei monti, ad assistere non
so che moribondo....»
«Egli pei monti? Ma il parroco, i curati, gli altri preti giovani...... come
fanno a lasciar che vada quel povero vecchio?»

«Oh....! essi avevano altro a fare! Oggi c'era gran pranzo dal parroco:
un pranzo di preti, di frati, di soldati, di signori e signore....! mezzo il
borgo faceva le feste a quegli uggiosi Alamanni che sono colà!....»
La signora diede attorno un'occhiata, quasi temesse che qualcuno fosse
stato a udire lo parole di Giuliano, poi mutò come potè il discorso, e
proseguì: «hai detto che è triste nevvero? povero don Marco, capisco....
noi vecchi ci sentiamo fuggire il mondo....»
«Eh!.... a vedersi tra piedi quella turba di soldati, a sentire quello
strascichio di sciabole, anco a non essere vecchi c'è da diventar tristi e
far peggio....! Se gli Alemanni fossero a D.... non ci starei più un'ora....!
«Giuliano!--sclamò la signora, levandosi ritta--dimmelo, che tanto l'ho
già indovinato....! Tu hai questionato con qualcuno di quei soldati!
Oh.... no? Me lo accerti? Voleva vedere! Pensa che qui, essi hanno in
mano tutto e tutti...; credi in cuor tuo quel che ti pare, ma bada a non
darmi dispiaceri, chè se non te l'ho mai detto te lo dico ora: non sono
più quella d'una volta e non potrei più sopportarli....!»
Giuliano sentì dar giù improvviso quel bollore che gli si era levato in
petto, e guardando fisso sua madre, come se soltanto allora s'avvedesse
che la salute le veniva scemando, provò uno sgomento sì forte che
rispose pronto e pacato:
«Dispiaceri da me non ne avrà mai; ma questi Alemanni venuti quassù
a proteggerci e a spogliarci..... gli odio.... gli aborro, vorrei vederli tutti
morti.»
La signora tacque: e Marta che essendo entrata a mettere qualcosa in
sulla mensa, aveva udito le ultime parole del signorino, si morse la
lingua e tornò in cucina sbalordita, come vi fosse rotolata giù da un
burrone, o quelle eresie fossero state ceffoni avuti in faccia. Odiare gli
Alemanni, odiarli a segno da desiderarli tutti morti, non le pareva cosa
che si potesse dire da un giovine dabbene, come era sempre stato
Giuliano. Capì il gran mutamento che doveva essere avvenuto in lui
nello stare lungi da casa; rammentò che questo mutamento, il pievano
l'aveva predetto sin dal primo giorno che egli era andato a Torino; vide

confusamente il male che ne poteva seguire, e una profonda malinconia
mista a certo sdegno pesò sul suo vecchio cuore. Avesse visto entrare in
casa la farfalla più scura del mondo; si fosse versata e rotta l'oliera; o la
gallina a lei più cara avesse cantato da gallo in sul bel punto della
mezza notte: essa non se lo sarebbe recato in malaugurio, quanto quelle
amare parole, che biascicò due o tre volte, pesandole colla mente e
chiudendo gli occhi, come se più non osasse guardare la luce.
Intanto i padroni mangiucchiando avevano mutati i discorsi; e sebbene
il giovane di tanto in tanto lasciasse cadere le domande della madre,
essa dalla tema di fargli saltare in capo d'andar fuori di nuovo, taceva in
pazienza. Per sapere se qualcosa gli fosse avvenuto cogli Alemanni,
disegnava di mandare l'indomani qualcuno a C.... con un biglietto per
don Marco: ma pel momento, avendo in casa il figliuolo non temeva di
nulla, e finì di cenare, senza essersi raccappezzata in quella tristezza e
in quel viso scuro.
Marta chiamata a sparecchiare, venne dalla cucina imbroncita: e accesi
due
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