quale non possiamo vivere?, ella non avrebbe saputo resistere un solo istante e avrebbe perfino passato l'oceano senza esitare.
E la tentazione di pronunziarle quelle parole era in lui fortissima e di momento in momento si faceva pi�� insistente. Pure le vecchie idee combattevano sempre e una lotta gagliarda s'impegn�� tra il cuore e la ragione, quelli eterni antagonisti. Fosse ancora stato ai tempi quando credeva alla sua vocazione, avrebbe saputo forse resistere; ma la fede era sparita da un pezzo. Egli non aveva legami, amava Emilia come non aveva mai amato fino allora, come non avrebbe creduto di potere amare mai. Egli cercava invano di trovar buone le ragioni che sempre gli erano sembrate eccellenti; egli tentava di persuadersi che l'amore non �� l'unico scopo della vita, che non si deve tutto giuocare su di una carta, che le situazioni false, al di fuori di ci�� che le leggi di ogni maniera comandano, se talvolta tollerate, sono per�� condannate sempre in massima. Il cuore gli rispondeva che non lo si poteva obbligare a morire.
Inoltre la vita si era fatta per Emilia ben dura e triste. Condannata a stare continuamente con gente antipatica e stupida, cui ella era naturalmente uggiosa, legata ad un marito che oramai odiava, e che con la maggior calma possibile l'aveva sempre resa infelice, tutte le tristezze le calavano addosso ad un tempo; si sentiva pi�� desolata, pi�� abbandonata che prima di conoscere Alberto.
Una goccia basta a far traboccare la tazza. Un giorno che a tavola suo marito, avendole parlato brutalmente dinanzi al servitore, le aveva fatto montare al viso il rossore della vergogna e dell'ira, gli altri in massa le diedero torto, mormorando. Il suo orgoglio nativo si risvegli�� in lei, si alz�� bruscamente da tavola, mise un velo sulla testa ed esc�� per non pi�� tornare. Fece quello che non avrebbe mai creduto di fare, and�� da Alberto. Quando entr�� egli cap�� tutto. Le sue idee, le sue teorie scomparvero affatto, la lotta che da tanto tempo lo agitava fu vinta dalla lagrima che silenziosa rigava la guancia di Emilia, e quando ella stanca, affranta, abbattuta dallo sforzo fatto fino allora si gett�� singhiozzando tra le sue braccia, egli se la strinse forte contro il petto e disse: ?Ora sei mia, e nulla ne potr�� separare?.
In casa O*** Emilia era detestata. Ella era di abitudini, di sentimenti, d'idee, in tutto affatto opposta ad essi ed ogni pi�� piccolo suo moto riesciva loro insopportabile e antipatico. Cercarono di farle del male in ogni modo, e tra le altre cose, insinuarono al marito il sospetto che non aveva mai avuto. Parlavano continuamente dinanzi ad Emilia di tutto ci�� che O*** avrebbe potuto fare se non ci fosse stata lei, e pareva davvero volessero farle capire ch'ella era un impedimento a tutti i progetti di suo marito, una noia e nulla pi��. Avevano un'arte d'insinuare chetamente le cose pi�� abbominevoli. Parlavano talvolta dei ?tempi infelici? che erano trascorsi, ma le cui conseguenze duravano ancora, come se Emilia fosse stata la causa principale della rovina della casa: volevano dare ad intendere che ai loro occhi ell'era un mostro di leggerezza, di vanit��, d'insensibilit��, ?noncurante n�� della sua famiglia, n�� di suo marito, e capacissima del resto di.... molte cose?. Fu per questo che si contentarono di lanciare l'ultima maledizione sul capo di Emilia che fuggiva dicendo: ?Quelle l�� �� meglio perderle che trovarle?. Se ne parl�� ?dappertutto? e continuamente per una ventina di giorni, poi se ne parl�� meno; poi non se ne parl�� pi��.
Essi partirono; partirono lasciando tutto, dimenticando tutto, senza paura, senza rimorsi. Tutte le nebbie, tutte le esitazioni erano scomparse; la battaglia era stata vinta, il cuore aveva persuaso la ragione; le teorie prestabilite, le idee che avevano prima comuni, in ambedue erano svanite contemporaneamente; il soffio della passione aveva bastato. Era oramai troppo tempo ch'erano separati, che vivevano una vita di noia e di dolore, perch�� in quel primo momento di riunione potessero sentire altro che l'ebbrezza della felicit�� riconquistata. L'amore vince. Se un anno prima qualcuno avesse profetizzato quello che avveniva quella sera all'uno o all'altro, ciascuno l'avrebbe giudicato impossibile. Essi avevano creduto di poter amare con restrizione, ma l'amore non lo ammette sempre, non �� sempre possibile farlo stare entro certi confini. L'amore pu�� far cambiare chiunque: siete un uomo pratico, positivo, posato; credete di aver amato e di aver vinto e di non aver pi�� nulla a temere; un bel giorno l'amore vero vi afferra, e allora dimenticate completamente tutto ci�� che non avrete mai creduto poter dimenticare, le convenienze, le esigenze sociali di cui vi eravate fatto un culto, non vi ricordate nemmeno pi�� che esistono, e ci�� che prima era la follia ora vi sembra la saggezza.
Partirono: e quando furono soli nel coup�� della diligenza, appoggiati l'un contro l'altro, sentirono

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