In chiave di baritono | Page 4

Antonio Ghislanzoni
di alcuni passi, indi chiuse la porta con cautela, dopo aver spiato nel corridojo se qualche importuno lo avesse seguito.
--Ebbene? mi chiese il buon monaco,--come passaste la notte?
--A meraviglia, risposi. Ed ora mi trovo siffattamente commosso dalla pace solenne che spira in questo asilo, che ho risoluto di presentarmi al padre guardiano onde implorare di essere ammesso nell'ordine.
Padre Domenico sorrise, ma quel sorriso aveva una espressione di tristezza e di ironia. Poi, dopo breve silenzio:
--Il convento ha le sue attrattive per le anime sensibili e poetiche. L'amore degli agi, del lusso, dei piaceri, l'ambizione della gloria, della potenza, sono esca ingannatrice negli anni pi�� bollenti della vita; ma per tutti giunge un'epoca di disinganno e talvolta di disperazione, che ci fa rifuggire da quei beni fallaci, a cui giovanetti aspirammo con tanto ardore. L'uomo di cuore, l'uomo che a tempo sa leggere nel libro della verit��, o tosto o tardi prova il fastidio, il ribrezzo del mondo, ed un solo bene domanda, un bene modesto e tranquillo: l'isolamento e la pace.
--Voi dunque approvate la mia risoluzione?
Il frate levossi in piedi e aperse l'uscio di nuovo per spiare se nessuno ci ascoltasse; poi abbassando la voce, mi parl�� di tal guisa:
--I conventi, figliuol mio, furono istituiti da uomini che al pari di voi desideravano la quiete dell'anima e la meditazione. I fondatori degli ordini religiosi appartennero alla categoria dei disingannati; gente dai nobili e generosi istinti, dal cuore delicato e sensibile, cui la societ��, in compenso di opere benefiche, gitt�� in volto il vituperio e l'oltraggio. Ingenui che seminarono il benefizio e raccolsero l'ingratitudine; che elevarono la mente a studii di pubblico interesse, insegnarono dottrine umanitarie, combatterono il vizio potente, smascherarono l'impostura; e la massa ribelle degli stolti tent�� schiacciarli colla persecuzione. Taluni ancora chiesero affetti alla donna, si affidarono ai sorrisi od alle carezze, e pi�� tardi s'accorsero di essersi addormentati sovra un letamajo e d'aver adorata una carogna inghirlandata di rose. Il disinganno, fors'anco il disprezzo del mondo trasse i primi martiri della umanit�� a fabbricarsi un asilo su qualche alpestre dirupo. Si istituirono leggi severe di abnegazione, di lavoro perpetuo; si tent�� colla disciplina, col digiuno e meglio ancora colla dimenticanza di ogni affetto terreno, di indurare l'anima e il corpo a tutti i mali inerenti alla nostra fragile argilla. E nella solitudine del romitorio molti meditarono efficaci provvedimenti a redimere la societ��; raccolsero e studiarono i codici della civilt�� antica, per diffonderla poscia a benefizio delle generazioni future; e moltissimi tramarono contro i tiranni, facendosi scudo del pregiudizio che rendeva il loro asilo inviolabile per seminare i primi germi di quelle idee di emancipazione, che oggid�� mandano frutti copiosi. Ma ora, le cose mutarono aspetto--lo studio, la dottrina, le generose idee appartengono alla umanit�� tutta intera--nei conventi entr�� la pazza ignoranza e l'odio del bene.--Mentre il secolo si illumina e si ringagliardisce, qui le tenebre si fanno pi�� dense. Figliuol mio, non vi lusinghi la pace apparente. Ove alberga l'odio, non pu�� essere pace vera. Questi monaci, che voi vedete s�� manierosi, s�� fervidi nella preghiera, s�� umili e rassegnati, sono altrettanti cospiratori, pronti, ove il potessero, ad immolare met�� del genere umano per ridurre al servaggio e all'abbrutimento l'altra met��.
Le parole di padre Domenico, il tono della sua voce e il fuoco del suo sguardo mi destarono un fremito nell'anima. Una idea terribile mi balen�� alla mente. Dio sa quanto avr�� sofferto e quanto soffre ancora questo povero monaco nel dover convivere con gente di tal fatta!
Il buon frate mi lesse nel cuore, e riprese a parlare di tal guisa:
--Tu indovini i miei dolori, o figliuolo, hai ragione di compiangermi. Io fui ingannato due volte nel corso della vita: la prima volta dal mondo, ed ho potuto separarmi da esso--la seconda volta dal convento, e pur troppo dovr�� rimanervi per sempre...
--Perch�� non profittate delle attuali agitazioni politiche per fuggire da questo carcere? Molti altri lo hanno fatto...
--Ed han fatto male, interruppe il frate. Il soldato che prest�� giuramento non pu�� senza infamia disertare dal suo corpo. Non voglio tradire il voto che io ho fatto a Dio. D'altronde, io sono vecchio, e sento che il mio cuore �� gi�� quasi consunto. Se il mondo e il convento mi hanno tradito, il Dio in cui fermamente credo, mi promette un asilo dove trover�� la vera pace. Prima che in questo, io vissi due anni in altro convento poco lunge da Bologna. Il padre guardiano mi odiava; io era segnato a dito come un eretico, fui pi�� volte calunniato da' superiori ne' loro rapporti al grande Rettore di Roma; questi mi inflisse castighi e supplizii. Per circa due mesi giacqui sepolto in un pozzo, ove ogni giorno mi si gettava l'alimento pi�� infetto.--E i castighi e le vendette del padre guardiano servivano di trastullo agli altri miei colleghi,
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