Il Sacro Macello di Valtellina

Cesare Cantú
嶼Il Sacro Macello di Valtellina

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Title: Il Sacro Macello di Valtellina
Author: Cesare Cantu'
Release Date: November, 2004 [EBook #6887] [This file was first posted on February 7, 2003]
Edition: 10
Language: Italian
Character set encoding: ISO-8859-1
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Cesare Cantù
IL SACRO MACELLO DI VALTELLINA
Episodio della riforma religiosa in Italia, 1832
Le guerre religiose del 1620 tra Cattolici e Protestanti, tra Lombardia e Grigioni.

INDICE

CAPO I Dottrine di Lutero, Calvino, Zuinglio diffuse negli Svizzeri e nei Grigioni--Descrizione della Valtellina--I nuovi insegnamenti penetrano in Italia; e specialmente nella Diocesi di Como--Novatori rifuggiti in Valtellina--Lodovico Castelvetro--Pier Paolo Vergerio.
CAPO II Protestanti nei baliaggi Svizzeri--Sono cacciati--Premure dei Cattolici--Concilio di Trento--I Borromei--Impresa del Tettone--Calendario gregoriano.
CAPO III Corruzione dei Grigioni--Forte di Fuentes costrutto--Mal governo della Valtellina--Ingiurie alla religione repulsate dai Cattolici--Nicolò Rusca è tratto al tribunale e morto--Ruina di Piuro.
CAPO IV Scontento dei Valtellinesi--Congiura dei Grigioni e dei Valtellinesi--Sacro Macello.
CAPO V La Valtellina indipendente--Invasa dai Grigioni--Politica delle potenze--Battaglia di Tirano--Governo della Valtellina--La Valtellina resa ai Grigioni--Lamenti--Il trattato di Milano è cassato--I Grigioni espulsi dalla Valtellina--Invasi dagli stranieri--Riconoscono l'indipendenza della valle--Ne spiace alle potenze--Ambagi diplomatiche--La valle consegnata ai Papalini--Occupata dai Francesi--Trattato di Monson.
CAPO VI Passo dei Lanzichinecchi per la Valtellina--Fame--Peste del 1630--Superstizioni--Il duca di Rohan in Valtellina--Capitolato di Milano.
Introduzione alla ristampa del 1885

CAPO I
Dottrine di Lutero, Calvino, Zuinglio diffuse negli Svizzeri e nei Grigioni--Descrizione della Valtellina--I nuovi insegnamenti penetrano in Italia e specialmente nella Diocesi di Como--Novatori rifuggiti in Valtellina--Lodovico Castelvetro--Pier Paolo Vergerio.
Intendo raccontare i turbamenti della Valtellina nel secolo XVII, abbaruffata religiosa che, come spesso, copriva una quistione di nazionalità, mista di eccessi dei popoli e di viluppi d'una politica ambidestra, fecondi di atroci successi, e dove andarono in un fascio le umane cose e le divine. Né forse è privo d'opportunità questo episodio in tempi di sette caldeggianti d'operoso contrasto fra le opinioni e la forza, di lotta fra la sublime ambizione di non sottomettersi che alla ragione pura, e il folle orgoglio di arrogare tutti i diritti di questa alla ragione individuale.
Pontificando Leone X, il sassone frate Martin Lutero aveva levata--audace--la voce contro le indulgenze, le quali, se prima erano un compenso alle gravose pene ecclesiastiche per i peccati, vennero poi a sovrabbondanza profuse, insinuandosi perfino contro gli oracoli della Chiesa, che assolvessero vivi e morti dalla pena e dalla colpa, e facendosi traffico delle bolle che le concedevano. Da questo, Lutero si aperse il varco a fare alla curia romana altri rimproveri, più uditi perché veri: poi passando dagli abusi nuovi alli vecchi, e dalla fabbrica alli fondamenti(1) impugnò l'autorità papale, il celibato dei preti, infine il sacerdozio stesso. Se, a detta di San Paolo, il giusto vive per la fede, la fede è il tutto, nulla le opere: il monaco orante e penitente è inferiore al laico credente, la fede Iddio la dà a chi egli vuole, talché l'uomo non è libero di operar la propria salute, né la Chiesa ha nulla a prescrivergli: al solo Cristo devono tutti chinarsi, né il papa ha efficienza maggiore che l'infimo fedele.
Non che con ciò si venisse a stabilire la parità di tutte le opinioni e ad abbracciare chiunque ammette il Vangelo. Si volle piantare un'altra autorità al posto della distrutta e imporre nuovi dogmi sulla grazia, sul battesimo, sulla cena, sui santi. Ne sorsero dunque prontamente molteplici discrepanze, e Calvino predicava in Svizzera e in Francia dottrine diverse; e diverse ne faceva pullulare ciascun caposetta. Non è da questo luogo il ragionarne, e basterà dire che fin là si era creduto tutto quel complesso di dogmi, di discipline, di pratiche, che costituisce il cattolicismo. Allora si volle tutto richiamar in esame. Fin là si era venerata la sacra scrittura qual era interpretata dalla
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