Il Principe della Marsiliana | Page 9

Emma Perodi
di stasera,--diceva il Peronelli, fumando lentamente la sigaretta e sorbendo il cognac a centellini.--Hai visto, Rosati, se c'erano giornalisti alla cena? Vorrei essere il primo a descrivere questo curioso fatto, perchè, a dirla fra noi, è troppo bello che un principe del Sacro Romano Impero, un grande di Spagna, vada da Muzio Scevola!
--Sarebbe stata più buffa se ci veniva anche la principessa, come voleva il sor Domenico,--osservò Caruso col suo sorriso sarcastico.--Del resto, di giornalisti non ho visto altro che il Massa della Ragione, che ci dormirà sopra ventiquattro ore, poi avrà bisogno di altre ventiquattro per pensarci, e dopo una settimana finalmente scriverà il resoconto.
--E tu dove ti metti?--disse Fabio.
--Io non faccio più parte della grande famiglia,--rispose Caruso lasciandosi cadere le lenti dal naso con un fare stanco e noiato.--Io la ripudio, non perchè disprezzi quella certa influenza che il giornalismo conferisce, ma perchè l'esercizio del mestiere è troppo poco rimunerativo, e io ho bisogno almeno almeno di campar bene; è un mestiere da signori, che don Pio potrebbe fare, ma non io.
--Ma chi avrebbe mai supposto,--esclamò il Sorani, che era un ometto magro, tutto nervi, che non sapeva star fermo un istante,--chi avrebbe mai supposto che il principe della Marsiliana, così muto, avesse nel cervello delle idee come quella della stazione in Trastevere! Pareva occupato soltanto di sè, dei suoi cavalli, e stufo anche delle donne.
Fabio involontariamente guardò Caruso, ma questi pareva occupato a tagliare col temperino la punta di un sigaro d'Avana, e nulla rivelava in lui l'uomo che volesse rivendicare la paternità di quella idea, e molto meno vantarsi di averla suggerita. Maggiore del dispetto che provava in quel momento il Rosati per l'intruso, era la premura per il principe della Marsiliana e il desiderio di vederlo eletto; per questo, invece di allontanarsi senza parlare al Caruso, si chinò all'orecchio di lui e gli disse:
--Hai pensato a comunicare il risultato della cena di stasera ai giornali della mattina e all'Associazione costituzionale-progressista?
--No,--rispose l'altro alzando lentamente gli occhi e rimettendosi le lenti sul naso.--Credevo che questo fosse affar tuo; capirai bene, io non sono nulla, non ho nessuna veste....
--Mi pareva che tu avessi dimostrato tanta devozione alla causa del principe.
--Non mi pare,--rispose Caruso accendendo il sigaro dopo averlo considerato da ogni parte,--ma se tu lo dici, sarà. Credevo di nuocere solamente al De Petriis che mi è più antipatico come impiastricciatore di cocci, che come clericale, e pare che io abbia giovato al principe della Marsiliana. Assicurati per altro che quel tuo principe non m'ispira nessun entusiasmo, perchè lo credo una vera nullità.
Queste parole sprezzanti e il tono con cui erano pronunziate, offesero profondamente Fabio, il quale per non lasciarsi trascinare da un impeto di collera, prese a bracetto il Sorani, dicendogli:
--Vieni al telegrafo; ti detterò io quel che devi telegrafare alla Gazzetta,--e salutando appena gli altri, uscì.
--Mio caro Peronelli,--disse Caruso, appena rimase solo col redattore del Fieramosca,--a te voglio fare una confidenza. Tu sei di opinioni liberali ed è bene tu sappia la verità; il principe della Marsiliana non ha basi solide nel Trastevere, l'entusiasmo di stasera si deve a quella idea buttata là della stazione, idea che non credo sia sua e che egli certo non saprebbe svolgere e molto meno attuare. Appena svanito questo bollore, i Trasteverini rammenteranno bene che don Pio non ha fatto nulla, nulla nè prima nè dopo il settanta, che è legato a una moglie di sentimenti e tendenze ultra-clericali, che è educato da una madre nera come la cappa del camino, e che per il popolo non ha davvero simpatie; non è molto che ne ha dato prova quando travolse sotto alla sua carrozza quella vecchia e poi lesinava le poche lire per venirle in aiuto; fu il Fieramosca allora che narrò il fatto.
--è vero,--disse il Peronelli riflettendo.--Noi, del resto, non abbiamo accettata la lista concordata dalla Unione costituzionale-progressista e possiamo combatterlo e portare invece del suo nome quello del professore Ghirani, che è un patriotta, un amico. Ora vado a divertirmi,--soggiunse il Peronelli alzandosi e chiamando il cameriere per pagare.
Caruso si alzò pure sorridendo malignamente ma sulla porta del caffè salutò il Peronelli e si diresse a casa lasciando che l'altro andasse a sfogare contro il principe della Marsiliana il vecchio risentimento dello spostato per il signore, e, sorridendo per aver lavorato efficacemente per il suo avvenire, Ubaldo Caruso entrò nella casa, che abitava sull'angolo delle Convertite, e spogliatosi si addormentò tranquillamente.
Lo stesso non accadde a don Pio; una volta solo nel suo salotto egli si dette a riflettere agli avvenimenti della sera, e lo assalì lo sgomento di esser divenuto schiavo di un uomo che gli ispirava un senso involontario di repulsione. Nello stringere quella mano grassa, madida e fredda stesagli dal Caruso, nel momento di separarsi, aveva provato quella stessa impressione che si prova nel toccare qualcosa
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