si contentano di pigliarne un sesto, un ottavo, un dodicesimo puranco, a seconda dell'impressione di quella paura, eccellente antidoto che l'ottimo paroco di quelle colline è in dovere di eccitare negli animi dei suoi popolani, che hanno le mani ben provviste di unghie e le gambe assai sottili. Don Antonio (il buon pastore di Sambuca), a forza di raccontare per quarant'anni di parochiale esercizio terribili apparizioni di dannati, aveva finito per crederci anche lui. E quasi che la fortuna lo avesse favorito in proposito, nello stesso circondario della sua parochia, infra le selve e i dirupi fiancheggianti il torrente Ugione, esistevano due profonde cavità, appellate l'Inferno e l'Infernino, dai contorni delle quali (per usare il termine del paese) fuggivano bestie e cristiani, e qualche temerario che aveva voluto sincerarsi da spirito forte aveva pagato ben cara la sua audacia. E fra le altre verità ad un Tonio Baggiani un asino era scappato; Tonio voleva acchiapparlo, ma l'animale non si era lasciato pigliare; e finalmente caduto nella voragine, da quella era uscito un suono terribile come di mille trombe e una fiamma che aveva abbruciate le vesti, cosicchè il povero Baggiani era morto dopo un'umile confessione de' suoi peccati.
Altra volta, una chioccia coi pulcini d'oro si era avanzata in quelle sponde, e i tre contadini che ebbero la disgrazia di vederla acciecarono e morirono fra gli spasimi. In altra epoca due Inglesi (gente luterana, ci s'intende) avevano voluto misurare gli abissi e, dopo avervi calato ben due mila braccia di fune, non avevano potuto toccare il fondo, e ritornati ai loro paesi, si erano convertiti e morirono da buoni cristiani.
Il giovane Marco aveva portato alla milizia i ricordi di tante verità; se le teneva presenti nel far gli esercizi, se le sognava e le raccontava ai camerati nello spazzare la caserma, e gli giovavano nell'adempimento de' suoi militari doveri.
Giudicherà ognuno della sua sorpresa e del suo timore quando, poche ore prima di entrare in fazione sulla piattaforma della fortezza vecchia, uno de' suoi compagni gli aveva detto:
--Marco, stasera si monta la guardia in luogo assai pericoloso.
--Come? aveva risposto Marco, e che cosa vi è?
--Oh! l'altro aveva soggiunto, si dice che dal mare, ove il fondo è molto basso, il quale lambe le mura del forte, qualche volta si veda uscire un enorme caprone.
--Un caprone?
--Precisamente un caprone, che, invece di due, ha quattro corna.--
--Non ne ho mai veduti caproni a quattro corna, e sì che ho fatto anche il pastore, aveva replicato Marco.
--Eh! lo credo disse l'altro, ma il caprone di cui ti parlo dev'essere il diavolo in persona.
--Il diavolo? rispose Marco; che viene a fare il diavolo nelle vicinanze della fortezza vecchia?
--Caro Marco, che cosa venga a fare il diavolo in questi luoghi non te lo so dire, perchè, come ben puoi credere, il diavolo non rende conto ad alcuno dei suoi passi e delle sue volontà; ma non importa, io suppongo che egli ci abbia degl'interessi: per esempio, al tempo dei Francesi, sulla piattaforma vennero fucilati dei disertori; e poi non siamo vicini alla Venezia nuova? Non sai che gentaccia vi sta? Gentaccia senz'anima, che bestemmia, giuoca, ruba e fa delle infamità di ogni genere: il diavolo ci fa bene i fatti suoi.
--Ma tu lo hai veduto mai questo caprone?
--Io no...., ma l'hanno veduto tanti che non si può mettere in dubbio.
--E non son morti quelli che l'hanno veduto?
--No...., ma allo spedale ci sono stati lungo tempo.
--Poveretti! aveva esclamato Marco. Io però non mi scordo del mio rosarino e mi propongo di consumare la mia ora di sentinella con dire tanti De profundis.
--Farai bene, rispose l'altro; questo è il miglior modo di liberarsi dall'orribile apparizione.--
Intanto venne per Marco l'ora di entrare in fazione; uscito dal guardiolo e preso il fucile e le cartucce, era salito (figuratevi con che cuore) sulla piattaforma.
Il soldato da cui fu preceduto nella guardia era quello stesso che aveva fatto il racconto a Marco: onde questi, nel ricevere la parola d'ordine, gli aveva susurrato all'orecchio:--
--Ma il caprone ci è proprio?... non ci credo.--
Noi abbiamo sentito l'assicurazione che gli fece l'altro.
--Ah! mormorò Marco quando fu solo (e si mise a passeggiare sulla piattaforma), brutto mestiere è quello del soldato: quel numero sei mi ha proprio rovinato. Quattro quattrini di paga al giorno (non servono per il vino), le guardie, le ronde, gli esercizi e per giunta quel maledetto caprone....--
Marco passeggiava da più di mezz'ora sulla piattaforma del forte: dopo d'essersi assicurato di avere al collo il suo rosarino, se ne stava un poco più tranquillo: egli guardava sul mare, che in quella sera quietissimo rifletteva i raggi della luna; più lungi sulla dorata superficie delle acque le nere moli dei navigli ancorati alla rada con le loro antenne disegnanti altrettante linee scure nel cielo sereno, da un lato gli scogli pur essi neri cui il barlume del
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