Della storia dItalia, v. 1-2 | Page 9

Cesare Balbo
mezzod��, rinnovarono la potenza tirrena. Furono ristretti dapprima tra il Tevere, la Macra e l'Appennino; tra i popoli test�� nomati a mezzod��, i liguri a settentrione-ponente, gli umbri a settentrione e levante; poco pi�� che la Toscana presente. Dodici citt�� principali vi ebbero, ma molte altre pure, regnate ciascuna probabilmente da un principe chiamato ?lucumone?, governate inoltre da un'aristocrazia di nobili chiamati ?lars?, confederate certamente tutte tra s��. Niuna colonia straniera, niuna altra gente dominante tramezzo. Quindi indipendenza compiuta, tranquillit�� almeno esterna, e commerci, marineria, arti, culti splendidi, civilt�� e colture, o eguali o poco minori dell'elleniche. E in breve, allargamenti, conquiste. Condusser guerre secolari contro agli umbri; e il risultato fu un'Etruria nuova, stabilita nell'Insubria tra l'Appennino, le Alpi e quel mare che appunto allora, da Adria una di lor colonie, fu detto Adriatico. Ivi pure dodici citt�� principali; e i medesimi ordini civili, i medesimi splendori di coltura. Ancora, pare che a mezzod�� si estendessero intorno al Liri, e v'avessero altre citt��; ma se queste fossero propriamente etrusche, o solamente consanguinee tirrene-osche, sar�� forse impossibile determinarsi mai, anche in istudi pi�� speciali.--Ad ogni modo, dall'Alpi al mezzod�� della penisola era risorta la potenza, cresciuta la civilt�� e la coltura degli antichi tirreni; ma erasi concentrata dalla nazione intiera nella gente etrusca. E le facevan quasi corona all'intorno, i liguri alla marina oggi ancora nomata da essi, e sull'alto Po nelle sedi degli antichi taurisci mescolati forse con essi e detti allora ?taurini?; i veneti sull'alto Adriatico; gli umbri ridotti forse fin d'allora a ci�� che ancor si chiama Umbria; le genti italo-osche, e i magno-greci a mezzod��. Queste furono le condizioni de' nostri padri, per li quattro secoli e mezzo dopo la cacciata de' pelasgi.
9. I galli, immigrazioni quaternarie [600 c.-391].--Ma fin dal secolo sesto av. G. C. s'era raccolto in Asia un altro di que' nembi di genti, che precipitaron di l�� per tanti altri secoli ancora sull'Europa. Un gran rimescolio, una gran contesa ribolliva in tutto il settentrione dalle fonti dell'Indo fino alle bocche del Danubio, tra le genti dette gog e magog, geti e massageti o pi�� modernamente sciti, e quelle dette gomer, kimri, cimbri o cimmeri. Le prime, pi�� orientali, cacciarono e spinsero le seconde in Europa. Queste, i kimri, inondarono Germania, Gallia, e fin l'ultima Britannia, or confondendosi, or frammettendosi tra le antiche schiatte teutoniche e galliche. La Gallia, par che rimanesse divisa diagonalmente tra i kimri a nord-ovest e i galli a sud-est verso noi. Ivi compressi, travasarono questi nella nostra penisola, con immigrazioni successive, le quali, tutte insieme e rispetto a noi, diremo quaternarie. Cinque furono principali.--La prima sotto Belloveso scese pel Monginevra, soggiog�� i liguri taurini, entr��, passando il Ticino, nella Etruria nuova; e ritrovativi gli antichi consanguinei, restitu�� forse ad essi la libert��, e il nome d'Insubria, e fond�� in mezzo Milano (forse Mid-land o Mid-lawn), una grande e principal citt��.--La seconda sotto Elitovio raggiunse la prima, compi�� la conquista della manca del Po fino a' veneti, e fond�� Brescia e Verona.--La terza mista di galli e liguri scese per l'Alpi marittime, e, rimasta a destra del Ticino, stanzi�� in Piemonte.--La quarta mista di galli e kimri scese per l'Alpi pennine, occup�� i piani tra il Po e l'Appennino, e stanzi�� principalmente nell'etrusca Felsina, nomata quindi Bologna da' boi una di quelle genti.--La quinta si diffuse tra gli umbri dell'Adriatico, e, passando gli Appennini, piant��, e da' senoni nom�� Siena in grembo alla stessa antica Etruria. Tuttoci�� dal 587 al 521; e la durata, la moltiplicit�� di queste invasioni, sembrano accennare una lunga e forte difesa degli etrusci, e cos�� non esser questi troppo decaduti lungo i secoli di lor fortuna; che �� vanto raro nell'antichit��, quando la somma fortuna soleva esser seguita dappresso dalla corruzione.--E tanto pi��, che, anche cos�� ridotti a men che lor sedi antiche, gli etrusci durarono, senza pi�� scemare che si sappia, altri centotrenta anni. Non che fosser salvi del tutto delle scorrerie galliche, le quali pur vennero estendendosi gi�� per l'Adriatico sino a' magno-greci; ma n�� greci, n�� etrusci, n�� itali, osci o latini, non par che fossero pi�� cacciati da niuna lor sede notevole durante tutto questo tempo.--Finalmente nel 391, o fosse una di queste scorrerie, od una di quelle inimicizie consuete pur troppo in Italia tra vicini, ad ogni modo i galli senoni vennero ad assediar Chiusi. Questa citt�� antichissima e delle principali etrusche, ricorse non pi�� a' consanguinei oramai impotenti, bens�� ad una citt�� vicina ma straniera, anzi nemica degli etrusci, ed ultimamente salita in fortuna ed orgoglio, per la conquista di due citt�� etrusche Falerio e Veio. La citt�� cos�� invocata accett�� la protezione, mand�� ambasciadori a' galli tre giovani patrizi suoi; i quali, tentato invano di trattare, combatterono per li nuovi alleati. E i galli, orgogliosi anch'essi, lasciata
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