più generosi propositi: ora uno parlava degli occhi celesti della graziosa biondina che aveva lasciato a Firenze, ora un altro giurava di non aver comprato un revolver perché era sicuro di prenderlo al primo ufficiale prussiano, che gli si fosse presentato davanti e che avrebbe ucciso dicerto.
--Evviva, Evviva.
Che c'è?
Entra nella stanza Gagliano! Un altro fiasco che hanno fatto le guardie!
--Ieri passò da Firenze Ricciotti; là--dice--troveremo lassù anche lui!
--Evviva Ricciotti--Gridano tutti.
--E Menotti, e Garibaldi e tutti i bravi Italiani che ci han preceduto!.
Dopo poco entra Tito Strocchi, giornalista repubblicano e valoroso soldato, che tanto onore si è fatto dappoi.
--Ma dunque ci siamo tutti!
--Tutti--Urlano entrando alla lor volta il Rossi e il Piccini.
--Anche tu!--Dicemmo a quest'ultimo--E come hai fatto stronco, come sei, ad arrampicarti?
--Eh! Le guardie di finanza son dalla nostra e ci hanno insegnato la strada: Figuratevi che noi siamo passati per la scaletta, proprio, come se si fosse viaggiatori!
--Ma le guardie ci son sempre?
--Se ci sono!.. E bisogna vederli quei poveri diavoli a questo brezzone... infilan le pispole, come se si fosse in pieno gennaio!
--Anche voi però...
--Non ve lo neghiamo, il freddo ci è entrato nell'ossa.
--Del cognac del cognac!...
--E il cameriere ci portò una bottiglia polverosa dì vecchio cognac, che avrebbe messo energia anche a un deputato del terzo partito. E qui bevi; bevi in un modo incredibile; in un momento il tavolo fu pieno di bottiglie e quando andai per distendermi nella mia cabina vedevo tre o quattro colonnelli, una ventina di lumi, e un centinaio di persone, tra le quali apparivano circondati da un'aureola i due scialli che mi avevano fatta tanta impressione, pochi momenti innanzi.
Tale era il mio sonno e, diciamolo pure, l'alterazione in me prodotta dal vino che quando mi destai, il sole era già alto. Salii a poppa della nave dove trovai il povero Rossi che contemplava astrattamente l'immensa superficie del mare, divenuto di nuovo tranquillissimo; tutto era celeste e l'onde venivano a baciare colla loro spuma bianchiccia, la carena del nostro battello: si sarebbe di momento in momento aspettato che qualche Nereide sbucasse a fior d'acqua per rammentare ai mortali le dolcezze del buon tempo antico.
Il colonello Perelli, da vero vecchio militare, sapendo quanto il tempo è prezioso non se ne stava con le mani in mano ma dava prova di una instancabile attività; già aveva costituito le squadre, nominandone i capi, già aveva pensato al modo di provvedere il vitto per tutta quella gente (chè nella nottata il numero dei volontarii era asceso fino a cento) ed aveva in serbo per tutti buone speranze e conforti. La _salle à manger_ era stata trasformata in ufficio di stato maggiore ed io fui incaricato a compilare il primo ordine del giorno.
Cominciavo a scrivere, quando scesero nella stanza l'agente della compagnia accompagnato dal capitano; mi domandarono dove si trovasse il Colonnello ed io mi mossi per andarlo a chiamare.
Salii immediatamente e trovai il Perelli a tu per tu con una vecchietta, tutta pepe e tutta piangente.
--Queste sono infamie e il governo dovrebbe mandarli in galera.... non si strappano così i figliuoli alle povere mamme che hanno fatto tanti sacrifizii per mantenerli.
--L'ho forse chiamato io il suo figliuolo? borbottava l'altro stizzito.
--Non lo so, ma lo voglio!
--Ebbene, se lo trova, che se lo riprenda!
--Loro me l'hanno nascosto, ho girato per tutto e non mi è stato possibile di trovarlo,
--E allora?
--E allora?! allora me l'hanno a rendere, e mi meraviglio di lei che non è più dell'erba d'oggi e che dovrebbe avere un po' di cuore e un po' di cervello.
--Ma, se il nome del suo figliolo non comparisce nel ruolo!....
--Quel birbone ne avrà dato uno falso...
--Colonnello, interruppi io, c'è il capitano e l'agente che lo desiderano.
--Vado.... mi sbrighi lei questa donna.
Cercai di persuadere e di consolare alla meglio quella povera madre che mi rispondeva con impertinenze da levare il pelo: feci guardare nei buchi più ascosi della nave, ma non potei rintracciare suo figlio. Allora la donnicciola impallidì e non potendo resistere alla pena e allo stringimento di cuore mi cadde fra le braccia svenuta. Un vecchio che l'aveva accompagnata in barchetta e che seppi dopo esser marito di lei, saltò infuriato sul ponte facendo un baccano indiavolato, minacciando tutti e bestemmiando peggio di un turco. La mia posizione, se era interessante era anche molto noiosa. I volontarii si erano affollati intorno all'energumeno e di momento in momento stava per nascere una pubblicità spaventevole. Riavutomi un pochino dalle stupore, fui preso da rabbia indicibile e mi venne voglia perfino di scaraventare in mare l'incomodo fardello che mi gravava le braccia.
--Oh! andremo in questura!...--Proferì il vecchio strascinandosi dietro la moglie che s'era riavuta e che urlava a squarciagola: birbanti, ladri, assassini, il giusto Dio verrà anche per voi!
Appena rimessi da quella brutta impressione, vedemmo capitare altre due donne. Capimmo, pur troppo, per aria quello che volevano anche loro. Io
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