discreto e prudente molto, eravate riuscito sempre... quando taluno v'infastidiva, torvi cotesto pruno dagli occhi con garbo maraviglioso. Versato nelle scienze naturali, voi non dovete ignorare la virt�� di certe erbe, le quali mandano al paese dei morti senza mutare cavalli; e, quello che importa massimamente, senza lasciar vestigio di carreggiata sopra la strada maestra.
--Certamente �� mirifica la virt�� dell'erbe; ma come vi possano giovare io non comprendo davvero.
--In quanto a questo giova che voi sappiate, come la clarissima Principessa Costanza costumi prendere seralmente certo lattovaro per conciliarsi il sonno...
--Bene...
--Voi potete comprendere che tutta la quistione sta in un sonno breve, o in un sonno lungo;--un dattilo, o uno spondeo; una cosa da nulla, in verit��--semplice prosod��a:--e lo scellerato si sforzava di ridere.
--Misericordia Domini super nos! Un parricidio, cos�� per cominciare. Elle sarebbono buone mosse per dio! Sciagurato uomo! e lo pensate voi? Honora patrem tuum et matrem tuam. E qui non vi ha cavillo, che valga, imperciocch�� abbia detto cos�� chi lo poteva dire lass�� sul Sinai.
Il principe, ostentando fermezza, riprese:
--In quanto a pensarvi andate franco, ch�� io vi ho pensato delle volte pi�� di mille: rispetto poi alle prime mosse, io vo' che sappiate non essere mica questo il primo palio che corro.
--Lo credo senza giuramento: e allora fatevi qua, e ragioniamo di proposito. L'arte di manipolare i veleni non si trova pi�� in fiore come una volta: della pi�� parte dei tossici stupendi, noti ai nostri virtuosissimi padri, noi abbiamo perduto la scienza. I principi Medici di Firenze si sono molto lodevolmente affaticati intorno a questo ramo importantissimo dello scibile umano; ma, se consideriamo la spesa, con poco buon frutto. Qui, come altrove, corre lo invitatorio del Diavolo: de malo in peius venite adoremus. Ecci l'acqua tofana; buona a nulla per un lavoro a garbo: cadono i capelli, si staccano le unghie, i denti si cariano, la pelle vien via a stracci, e tutta la persona si empie di luride ulcere--sicch��, come voi vedete, ella lascia dietro a se tracce troppo manifeste e diuturne. L'adoper�� sovente la buona memoria di Alessandro VI; ma a lui poco importava si lasciasse dietro le tracce. Per me faccio di berretta ad Alessandro Magno; col ferro si taglia netto ogni nodo gordiano, e ad un tratto...
--Ohim��, il ferro! O che non lascia dietro a se traccia il ferro?
--Una volta ci era un re, e si chiamava Eduardo II, il quale avendo di se, o di altri un figliuolo, amoroso a un dipresso come voi, ebbe le viscere forate ed arse per suo comandamento, senza che ne rimanesse vestigio. Curioso trovato in f�� di Dio![1] Ma chi vi consiglia di tenere nascosta la morte di donna Costanza? Anzi la dovete palesare, e voi dirvene apertamente autore.
--Conte, voi burlate....
--Non burlo io; anzi parlo del miglior senno che io mi abbia. Non avete voi mai letto le storie, almeno le romane?--S��, le avete lette. Or bene; e a che pro leggete libri, se non ne fate vostro vantaggio per ben condurvi nel mondo? Rammentatevi la minaccia di Tarquinio a Lucrezia: egli, dove non gli assentisse la moglie di Collatino, le dichiar�� l'avrebbe uccisa, e poi messo al fianco uno schiavo trucidato, pubblicando averla sorpresa nel turpe adulterio, e morta per giusto dolore della offesa fatta al parente, per vendetta della sacra maest�� delle leggi; con altre pi�� parole assai, che si costumano dagli uomini sinceri. Cos�� voi, n�� pi�� n�� meno, vi avete a ingegnare di cogliere in fallo la Principessa con qualche suo drudo, e ammazzateli entrambi. La gravit�� della ingiuria scusa la strage: nel Codice (non mi rammento la pagina, ma cercate e troverete) hanno ad essere leggi, che scolpano in questo caso il misfatto...
--Ma io, rispose il Principe visibilmente imbarazzato, non so bene s'ella si rechi in camera i suoi drudi.
--O dove volete, ch'ella li conduca?
--E poi, coglierli per l'appunto su l'atto reputo impossibile.
--O come mai! Le volpi si prendono sempre alla tagliola.
--No... a cotesto rischio di far le cose alla scoperta non voglio, anche potendo, avventurarmi io...
--Dite piuttosto, interruppe il Conte con maligno sorriso, dite piuttosto che i drudi di femmina sessagenaria voi gli avete nella immaginativa vostra pescati pel bisogno di trovare in altri le colpe, che scusino le vostre; dite, che la cagione che vi muove sta nel desiderio, che l'usufrutto di vostra madre cessi; n�� in questo so darvi torto, imperciocch�� conosca come i padri eterni facciano i figli crocifissi se non co' chiodi, almeno coi debiti;--il torto, che io vi do, �� aver voluto prendervi beffe di un povero vecchio--e giucare meco dello astuto...
--Signor Conte, in verit�� io vi giuro...
--Silenzio co' giuramenti; io credo, o non credo; e i giuramenti mi danno aria di puntelli alle fabbriche, segno certo che le minacciano rovina: per�� a voi senza giuramenti non credo, e co' giuramenti anche meno.
--Deh! via
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