Beatrice Cenci | Page 8

Francesco Domenico Guerrazzi
fuggire la vergogna di andare ad albergare altrove;--disse avervi pagato più volte debiti, e voi commetterne quotidianamente dei nuovi, e più grossi, e più brutti che mai: voi giuocatore disperato; non darsi laidezza nella quale non vi siate ingolfato fino alla gola; di Dio spregiatore, e di ogni umano rispetto... Per ultimo, onde mettere il colmo alla brutalità vostra, aver preso a imbestialirvi col vino e con acqua arzente per modo, che spesse volte vi riportarono su di una scala malconcio della persona.
--Disse?...
--E a tanto essere arrivata la inverecondia della vostra vita, da non trattenervi la reverenza materna o il rispetto del luogo, di condurre nel palazzo dei vostri illustri antenati femmine di partito; con altre più infamie, che a rammentarle soltanto mi sento salire il rossore sopra la fronte....
--Mia madre?...
--Ed aggiunse ancora, reputarvi di ogni correzione incapace; e, per quanto al suo materno cuore riuscisse dolorosissimo, essere ormai decisa di ricorrere a Sua Santità perchè vi chiudesse in castello... a far visita allo Imperatore Adriano. In fè di gentiluomo cotesto si chiama starsi in prigione con ottima compagnia...
--Così ella disse?... Proseguiva a interrogare il Principe con suono strozzato, mentre il Conte rispondeva con la medesima voce acre ed irritante:
--O a Civita Castellana... a perpetuità.
--A perpetuità!--Propriamente ella disse a perpetuità?
--E presto;--e ciò dovere alla memoria onorata dell'inclito consorte, alla reputazione della prosapia clarissima, ai nobili parenti, alla sua coscienza, a Dio...
--Egregia madre! Non ho una buona madre io? esclamava il Principe con voce, che tentava rendere beffarda, quantunque male potesse celare lo insolito terrore.--E i prelati che cosa rispondevano eglino?
--Eh! voi sapete il precetto dello Evangelo? L'albero che non fa buon frutto va reciso... ed essi lo ripetono con tale una voce amorosa, che pare proprio v'invitino a bere la cioccolata.
--Or dunque, il tempo stringe più che io non credeva. Conte, suggeritemi voi qualche consiglio... io mi sento povero di partiti.... sono disperato....
Il Conte, crollando il capo, con voce grave rispose:
--Qui, dove scorre la fontana di tutte grazie, voi potrete attingerne a secchi pieni. Ricorrete a monsignor Taverna governatore di Roma, od anche, se avete danari molti e senno poco, al clarissimo avvocato signor Prospero Farinaccio, che farebbe a mangiar con l'interesse.
--Ahimè! non ho danari....
--Veramente senza danari vi potreste volgere ai colossi di Monte Cavallo con maggior profitto....
--E poi la faccenda riuscirebbe contenziosa, ed io ho bisogno di rimedii che non muovano rumore.... e soprattutto spediti....
--E allora umiliatevi ai piedi beatissimi:--perchè avvertite bene, che nel corpo del Santo Padre ogni membro è beatissimo, e però anche i piedi et reliqua del Pontefice: lo predicano _insignis pietatis vir_, come Virgilio canta di Enea.
--Domine fallo tristo! Papa Aldobrandino nacque a un parto con la lupa dell'Alighieri, che dopo il pasto ha più fame di pria. Vecchio, spigolistro, e testardo peggio di un mulo delle Marche; cupido di far roba per arricchire i suoi consorti, da provarsi a scorticare il Colosseo. Anzichè ricorrere a costui mi getterei nel Tevere a capofitto.
--Sì, cessato il tenue sorriso ironico, riprese a dire turbato il Conte; sì, ora che penso, voi gettereste il tempo e i passi. Dopo il solenne fallo di aver dato favore alla mia ribelle figliuola contro me, sarà diventato più difficile ad ascoltare i lamenti dei figli contro i genitori. Chiunque voglia custodire illesa l'autorità, o spirituale o regia, bisogna che studiosamente conservi la patria potestà: tutte le autorità derivano da principio comune, nè puoi offendere l'una, senza che se ne risenta anche l'altra. Il padre e il re non hanno mai torto; i figli e i sudditi mai ragione. Donde viene in essi il diritto di lagnarsi, donde l'audacia di sollevare la fronte? Vivono perchè il padre li generò, vivono perchè il re gli lascia vivere. Guardate Ifigenia e Isacco; cotesti sono esempii della vera subiezione dei figli, come Agamennone, Abramo, Jefet della purezza della patria potestà. Roma si mantenne gagliarda finchè il padre ebbe diritto di vita e di morte sopra la sua famiglia. Quelle leggi delle dodici Tavole furono pure il benedetto trovato! Per esse, che cosa mai rappresentava la famiglia? La comunanza della moglie, dei figli e degli schiavi sottoposta al dominio assoluto del padre. Secoli di oro, e mi smentisca chi può, volsero per Roma quando poterono vendersi i figli sanguinolenti.
--Dunque?.. domandò il Santa Croce, sbalordito da cotesto impensato rabbuffo, lasciandosi cadere come disperato le braccia.
Il Conte Cènci, pentito per non aver potuto reprimere quello sfogo impetuoso dell'animo suo, si affrettò a rispondere:
--Oh! ma per voi è diversa la cosa.
Il Santa Croce, confortato da quelle parole, e più dallo sguardo paterno che gli volse il Conte, accosta la sedia; e, sporgendo in avanti la testa, gli sussurra dentro le orecchia:
--Aveva sentito dire... e si trattenne; ma il Conte, con maniera beffarda imitando i modi dei confessori, lo animava:
--Via, figliuolo, dite su!
--Mi avevano supposto che voi, Conte, come uomo
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